Serpocaiontas è una ragazza di 28 anni che ha avuto i suoi primi incontri con il mondo della musica già dall‘età di 7 anni. L’approccio al mondo del canto jazz è stato per lei una grande fonte di ispirazioni per il suo cammino artistico. Le piace mostrare il suo piccolo mondo, quello della cameretta sul Naviglio e dell’ukulele, così com’è: senza filtri e senza inganni. Da Instagram è approdata al mondo del cinema con il brano “Il dubbio”.
Nome: Serena Cognome: Ionta In arte: Serepocaiontas Età: 28 Città: Latina, Milano Nazionalità: Italiana Periodo di attività: dal 2020 Genere musicale: Pop, Jazz Piattaforme: Spotify, YouTube

Chi è Serepocaiontas nella vita di tutti i giorni?
Ciao! Sono Serena, ho 28 anni e vengo da Latina, dove ho avuto i miei primi incontri con il mondo della musica già dall‘età di 7 anni. Da piccola, infatti, frequentavo un corso di chitarra classica, e a partire dai 14 anni ho intrapreso lo studio del canto prima con un focus sul pop e in seguito sul Jazz, che mi ha affascinato e rimane ad oggi il mio genere musicale preferito. All’età di 18 anni mi sono trasferita a Milano per frequentare Economia presso l’università Bocconi, e a 23 anni mi sono laureata completando i cinque anni di studi con la magistrale. Ho anche frequentato il corso di Canto Jazz al Conservatorio G. Verdi ma l’impegno all’università non si conciliava purtroppo e sono riuscita a frequentare solo un anno.
Mi sono poi trasferita nuovamente – stavolta a Londra – per motivi lavorativi. Ho continuato sempre e comunque a coltivare la mia passione per il canto e per la musica in generale, prima approcciandomi all’ukulele, strumento che ora mi accompagna fedelmente in qualsiasi occasione, poi fondando il duo ‘Le Salopettes’ con il chitarrista Gennaro Ricciardone. Sempre a Londra, dopo lo scoppio della pandemia, ho preso sempre più sul serio la mia attività musicale sui social, che è continuata in maniera costante nei 2 anni successivi al mio rientro in Italia. Adesso assorbe praticamente tutto il mio tempo fuori dal lavoro.
In che modo il tuo vero nome compare nel tuo nome d’arte?
Serepocaiontas nasce dalla simpatica fusione del mio nome, Serena, con il mio cognome, Ionta. Era così che mi chiamavano alcuni miei compagni del liceo per scherzare, ma io mi sono talmente affezionata al nomignolo che ho voluto conservarlo per il progetto artistico.
Hai sempre mostrato una forte propensione alla musica e lo hai dimostrato più volte sin da piccola. Come si è evoluto il tuo rapporto con la musica negli anni?
Come accennavo sopra la musica ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella mia vita. Già alle scuole elementari io e la mia migliore amica, Marianna, passavamo il tempo insieme cantando i brani dei nostri artisti preferiti (all’epoca Dido e Jesse McCartney) e inventando semplici testi che immaginavamo cantati dai bambini dello Zecchino D’oro! A 7 anni ho iniziato lo studio della chitarra classica e del solfeggio, ho partecipato per 3-4 anni ad una piccola orchestra di chitarre e poi, qualche anno dopo, ho trovato la mia strada iniziando lo studio del canto. L’approccio al mondo del canto Jazz, con la maestra Alice Claire Ranieri e con il supporto del chitarrista Claudio Olimpio è stato una grande fonte di ispirazioni per il mio cammino artistico.
Già intorno ai 16 anni mi ritrovano a cantare in occasioni molto carine con musicisti eccezionali! Ho partecipato, nelle estati dei miei anni liceali, a workshop jazzistici che mi hanno permesso di entrare in contatto con la scena musicale italiana. L’ukulele, invece, è apparso in un secondo momento. Durante gli ultimi anni di università, che hanno coinciso anche con l’inizio di un percorso al conservatorio, mi sembrava di aver perso un po’ la bussola musicale.
Un giorno passando davanti ad un negozio di strumenti a Milano, alle Colonne di San Lorenzo, ho notato un piccolo ukulele in vetrina e ho deciso di acquistarlo e provare a ridare una direzione al mio percorso… e dopo pochi anni posso dire che quello è stato un momento cruciale del mio cammino. Grazie all’ukulele ho sempre con me un modo di accompagnarmi mentre canto, è uno strumento a cui è facile approcciarsi e molti vorrebbero imparare ma non sanno da dove iniziare, così già più di un anno fa ho iniziato a fare dei video tutorial su come suonarlo e questo mi ha fatto conoscere anche alla community internazionale di ukulelisti, è una nicchia di appassionati molto unita!
Quali sono i generi che più ispirano ciò che fai e in che modo si riversano nelle tue produzioni?
Il jazz e il pop sono i miei due generi preferiti. Le mie playlist sono un vero mix fra brani di Justin Bieber, dischi di Chet Baker e grandi classici interpretati da Ella Fitzgerald. Adoro anche ascoltare versioni strumentali di standard dello swing e del jazz, fra le tante le mie preferite sono quelle suonate da Stefano Bollani. Il mio cantautore della scena italiana preferito in assoluto è invece Dente (Giuseppe Peveri), le cui canzoni delicate e poetiche hanno riempito le mie giornate dall’adolescenza ad oggi.
Sei già tanto conosciuta, grazie anche alla tua continua attività sui social. In che pensi di aver trovato la tua unicità e che ruolo gioca l’ukulele nel tuo progetto artistico?
Credo che la chiave per la creazione di una piccola community sia stata la semplicità dei contenuti proposti. Viviamo in un mondo di eccessi, e spesso i social sono suolo fertile per mostrarli e trarne vantaggio. A me piace mostrare il mio piccolo mondo, quello della cameretta sul Naviglio e dell’ukulele, così com’è: senza filtri e senza inganni! L’ukulele ha giocato senz’altro un ruolo importantissimo. Innanzitutto, è stato uno strumento semplice da imparare per accompagnare le mie canzoni in acustico, e poi ha incuriosito molte altre persone che come me hanno una vita giornaliera 9-18 piena di impegni e frenetica ma vogliono ritagliarsi momenti speciali a contatto con il mondo della musica nel tempo libero.
L’ukulele arriva facilmente, è uno strumento accessibile ed economico, ce ne sono per tutti i gusti e si presta ai brani più semplici e più complessi: perfetto per iniziare ma anche per progredire senza cambiare strumento – cosa vuoi di più dalla vita?
Da Instagram sei approdata al mondo del cinema con il tuo brano “Il dubbio”. Dicci di più!
Chiave per la nascita della collaborazione con Leonardo Pieraccioni è stata proprio la costanza nel proporre contenuti su Instagram e l’aiuto tecnico e i consigli di Daniele, in arte DSonthebeat, il mio produttore e manager con cui lavoro da circa 2 anni. Leonardo, infatti, mi ha scoperta grazie alle mie cover su Instagram e gli è piaciuto così tanto il mio modo di cantare che mi ha contattato per propormi la collaborazione per la canzone ‘Il dubbio’. Si è trattato di una fantastica sorpresa, che mi ha riempito di gioia e fiducia in me stessa e in questo progetto! Il regista era in cerca di una voce delicata per l’interpretazione di un brano chiave della colonna sonora del film, composta da Gianluca Sibaldi, che suonasse come un dolce monito a Don Simone, il protagonista. Il dubbio, la contraddizione, sono momenti difficili ma così preziosi anche a fini artistici! Molto spesso è proprio da questi momenti che nasce l’ispirazione per nuove canzoni o nuovi progetti. Sono molto affezionata al brano e onorata di aver fatto parte del film. ‘Il dubbio’ è una canzone delicata ma contiene un messaggio forte, è proprio questo che mi ha fatto apprezzare il brano e spero sia stato trasmesso agli ascoltatori.
Come hai lavorato a questo singolo e cosa hai cercato di comunicare ai tuoi ascoltatori?
Ho lavorato al singolo con l’aiuto di Daniele e di Gianluca Sibaldi, che ha curato l’arrangiamento e si è occupato di aggiungere un tocco speciale al tutto includendo un bellissimo assolo di violino di Angela Savi, violinista del fiorentino.
C’è qualche retroscena riguardante il brano che ti andrebbe di condividere con noi?
Sono molto felice di poter rispondere a questa domanda perché è un tema a cui tengo molto. In effetti l’arrangiamento iniziale del brano non prevedeva la presenza dell’ukulele, ma Pieraccioni e Sibaldi hanno voluto mantenerlo nell’arrangiamento essendosi affezionati alla prima demo che gli avevo mandato, in cui ho interpretato il brano soltanto con ukulele e voce dalla mia cameretta. Ci avevano fornito una bozza del brano, e abbiamo cercato di farla nostra con l’interpretazione.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Far uscire dei miei singoli. Dopo mesi di ricerca artistica che tenesse conto di tutto quello che abbiamo costruito sui social, io e Daniele abbiamo iniziato a scrivere dei brani che speriamo di presentare ai nostri fans durante l’estate! Stay TUNED.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
l messaggio che vorrei lasciare ai lettori è molto semplice: se avete un sogno nel cassetto, non abbandonatelo mai! I miei studi e le mie scelte mi hanno portato su un percorso che sembrava molto lontano da quello musicale ma a volte quello che sembra allontanarci dai nostri sogni può invece aiutarci in modi inaspettati. Io lavoro nel social media marketing per esempio e per tutti gli artisti i social sono un modo importantissimo per farsi conoscere, il mio lavoro mi ha aiutata a capire meglio come gestire il mio profilo e trovare il mio pubblico.
Serepocaiontas for Siloud
Instagram: @serepocaiontas YouTube: Sere Music Tingles TikTok: @serepocaiontas Credits: The Soundcheck