Sara Zaccarelli ha intrapreso la carriera musicale di cantante, musicista e autrice, anche se prima in ambito black music, nel 2010 e si occupa solo di musica ormai da 11 anni. Nudha è Sara 2.0, o meglio il risultato di una metamorfosi che ha iniziato Sara. Il suo disco d’esordio si intitola proprio “Nudha” ed è nato in modo spontaneo.
Nome: Sara Cognome: Zaccarelli In arte: Nudha Età: 31 Città: Bologna Nazionalità: Italiana Brani pubblicati: Chiedimi, Traffico Album pubblicati: Nudha Periodo di attività: dal 2011 Genere musicale: Rock-soul, Pop, Alternative rock Piattaforme: Spotify, Amazon music, Tidal, Apple Music, Soundcloud, ecc.

Chi è Nudha nella vita di tutti i giorni?
Mi chiamo Sara Zaccarelli, sono di Bologna e ho 31 anni. Vivo sull’Appennino tosco-emiliano al momento, anche se ho vissuto in diverse città negli ultimi 10 anni. Ho intrapreso la carriera musicale di cantante, musicista e autrice, anche se prima in ambito black music, nel 2010 e mi occupo solo di musica ormai da 11 anni.
In che modo Sara si è trasformato in Nudha?
Nudha è Sara 2.0, o meglio il risultato di una metamorfosi che ha iniziato Sara. Come nome d’arte cercavo una parola che incarnasse il concetto con cui faccio musica, cioè mettermi a nudo, con le mie forze e fragilità. Poi ho aggiunto l’H perché è una lettera muta e quindi manteneva il suono che mi interessava pur aggiungendo qualcosa: ciò che c’è ma non si vede. Quindi concettualmente NUDHA è: mi metto a nudo per chi mi ascolta ma tengo qualcosa di privato per me, qualcosa che non mostro ma c’è.
Ti sei avvicinata alla musica dapprima con la danza, poi col clarinetto e infine con il canto. Cosa ti tiene legata a questo mondo?
La musica e il poter vivere di espressioni ed emozioni è sempre stato un tramite di grande connessione con me stessa e quindi anche con gli altri. Il mio modo di comunicare le emozioni che a parole non si riesce sempre a comunicare e di portare messaggi. Ho sempre amato questo mondo, i miei genitori mi hanno assecondata nell’inseguire questo desiderio e da autodidatta ho imparato ciò che più mi apparteneva. Solo negli ultimi anni mi sono approcciata a qualche lezione, per avere più stimoli ed una maggiore consapevolezza del mio mezzo.
Quali sono i generi e gli artisti che ispirano le tue produzioni?
In realtà la prima artista di cui mi sono innamorata è stata Whitney Houston da bambina, la adoravo. Poi sicuramente le grandi voci del soul e dell’R&B, come Otis Redding, Aretha Franklin, Sam Cooke e Tina Turner hanno fatto parte dei mei ascolti per tanto tempo e sono nel mio cuore. Adesso ascolto veramente vari artisti Dagli Alabama Shakes a Lizzo, da Rihanna a Queen Herby, dai muse alla trap… veramente spazio, sono in un momento di curiosità musicale notevole.
Hai lavorato negli anni per trovare una tua dimensione, cosa che ha portato alla nascita del progetto Nudha. Quale stile gli hai dato dall’inizio e come si è evoluto nel tempo?
Ho lavorato molto a livello personale, anche con l’aiuto di Giovanni Versari mio collaboratore da tanti anni, per cercare una dimensione. Questo progetto è nato dall’urgenza di parlare di quello che avevo vissuto, ha seguito la mia crescita personale come una fluida conseguenza.
Il tuo disco d’esordio si intitola proprio “Nudha”. Come nasce?
È nato in modo spontaneo quando, nel 2018, dopo aver invitato Giulio Ragno Favero ad un mio concerto soul, lui mi propose una giornata in studio a ‘jammare’ con lui al basso, Adriano Viterbini al chitarra e Luca Bottigliero alla batteria. É nata una tale alchimia che sembravamo una band che provava un repertorio già scritto, non una jam, e quindi abbiamo cavalcato l’onda e scritto altri brani.
Altrettanto spontaneamente sono nate le collaborazioni con grandi artisti e poeti come Francesco Bianconi, Appino, Davide Toffolo e Mauro Ermanno Giovanardi. Poi alla band si è unito Raffaele Scogna alle tastiere con cui avevo scritto altri brani che sono stati poi inclusi nel disco. Tutto questo lo trovo fantastico e arricchente, ne sono molto grata.
Come nascono le varie tracce che compongono il progetto e da cosa sono accumunate?
Molte di queste canzoni sono state scritte di getto assieme alla band, loro suonavano improvvisando giri armonici e io ci cantavo sopra. Altre volte ho scritto con dei collaboratori tastieristi e anche con Giulio Ragno Favero che è poi diventato il produttore musicale del disco. A livello di testi sono accomunati dalla mia storia, dalle esperienze della mia vita.
Questo disco è in realtà il frutto di tanti anni di esperienza. Il tuo passato nella black music, tra le altre cose, emerge e si contamina a sonorità più moderne. Più nello specifico, qual è il legame tra le tue passate esperienze musicali e “Nudha”?
Il mio passato musicale ha influenzato moltissimo la scrittura delle melodie di questo progetto ma anche lo spirito, adoro il soul, risuono con quella vibrazione emotiva, la drammaticità di quei canti unità all’energia di riscatto e di speranza che racchiude, è una bomba quindi sicuramente me la porto dentro.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Fare concerti e scrivere altra musica, vorrei essere immersa in questo mondo sempre di più e in modo autentico, che sia fedele al mio sentire.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Sì, di inseguire sempre i propri sogni anche quando agli altri sembrano cattive idee. Sbagliare, lavorare duramente con impegno ti dà la possibilità di raggiungere qualsiasi dimensione tu voglia.
Nudha for Siloud
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Credits foto: Danilo D'Auria
Credits: Big Time