Marco Rossitto è in arte De Almeida, nato in Brasile nel 1994 e venuto in Italia nel 1996. Il suo è uno stile molto personale, fatto di influenze molto diverse che si mescolano in una maniera unica. “De Almeida” è il titolo del suo nuovo brano e, soprattutto, una sua carta d’identità sfacciata e provocatoria.
Nome: Marco Cognome: Rossitto In arte: De Almeida Età: 28 Città: Palermo Nazionalità: Italiana Brani pubblicati: Woodstock, Afa, De Almeida Album pubblicati: Cintura D'Orione Periodo di attività: dal 2011 Genere musicale: Rap Piattaforme: Youtube, Spotify, Apple Musica ecc

Chi è De Almeida nella vita di tutti i giorni?
Sono Marco Rossitto in arte Robson De Almeida, nato in Brasile nel 1994 e venuto in Italia nel 1996. Ho fatto il classico e studiato all’università finché non ho deciso di dedicare cuore e tempo esclusivamente alla musica.
Come hai scelto il nome d’arte per rappresentarti in questo percorso?
Il mio nome brasiliano è Robson Martins De Almeida. Inizialmente mi chiamavo Felix quando ero parte di una crew palermitana, dopo la separazione ho voluto staccarmi totalmente da quello che ero cominciando dal mio nome e ho scelto di tornare alle origini.
Quando ti sei avvicinato alla musica e, in particolare, al mondo hip hop?
Ho studiato pianoforte classico dai 6 ai 12 anni per poi avvicinarmi al rock e alla chitarra elettrica decidendo di mettere in piedi una band. Suonavamo dai The Cranberries agli Iron Maiden fino ai Red Hot Chili Peppers che mi hanno cambiato la vita e avvicinato ad un genere più funkeggiante, fino a ritrovarmi a rappare su basi rock. Poi è arrivato YouTube con le strumentali rap e da lì ho capito cosa volevo fare.
Quali sono i tuoi principali riferimenti musicali?
Rock, metal, techno, minimal house, rap, leggera italiana. Sono cresciuto immerso nella musica: mio padre ascoltava i Queen e la musica gotica e mia madre Gianni Morandi, di contro all’inizio mi sono avvicinato alla DNB e alla Techno quando avevo 11 anni. Per me la musica è tutto al di fuori del genere in cui viene incasellata. Le note sono sette e la musica è l’unica cosa che unisce un aborigeno australiano con un inglese borghese.
Hai uno stile molto personale, fatto di influenze molto diverse che si mescolano in una maniera unica. Come sei riuscito a definire i tratti delle tue produzioni?
Ho la fortuna di lavorare con gente che crede molto in me e nella mia visione di musica. Io mi lascio semplicemente trasportare dalle emozioni e metto Marco in tutto ciò che faccio. Il prossimo brano potrebbe essere tutto su pianoforte e violino o mezzo Jazz o anche Country e comunque sentireste MARCO.
“De Almeida” è il titolo del tuo nuovo brano e, soprattutto, una tua carta d’identità sfacciata e provocatoria. Come nasce?
Il brano è nato dopo l’uscita dalla mia vecchia crew, la separazione con la mia fidanzata storica, il cambio di casa. Un momento di rinascita forzata per me. L’ultimo singolo si chiamava “AFA”, mi sentivo soffocato da amici, relazioni, famiglia con “De Almeida” ho voluto dire a tutti che non mi importa più se sono solo, l’ho capito e accettato, ora sono pronto a dimostrare di sapercela fare. L’uso del termine Ne**o è stato voluto: io sono cresciuto discriminato e voglio sdoganare certe cose in questo ambito, senza apparire politically correct.
Come hai lavorato alla produzione di questo singolo e come ne hai definito il sound?
Ho avuto il piacere di lavorare con AARON LOUD e SANTOS, due ragazzi siciliani come me che hanno avuto il coraggio di trasferirsi a Milano per inseguire il loro sogno. Ci siamo conosciuti, rispettati e io ho aspettato di incontrarli di persona. Il pezzo è uscito in automatico come tutti i lavori che abbiamo fatto insieme.
Prima di salutarci, vorremmo conoscere di più sul tuo percorso fino ad oggi. Quali sono stati i momenti più importanti fino ad oggi e quali, invece, ti hanno segnato di più?
I momenti importanti sono tanti: l’apertura di Salmo al Metarock a Pisa, quella di Nitro a Catania, cantare nella mia città per il Beatfull, ma soprattutto cantare davanti a mia mamma. Ho perso mia mamma l’anno scorso e da allora penso continuamente che il momento più alto della mia carriera sia quando lei è riuscita a vedermi live per l’ultima volta. Faccio e continuerò a fare questo per lei anche.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
In realtà voglio solo stare tranquillo, sembra strano lo so, ma tutto ciò che mi importa è la tranquillità. Una tranquillità che mi permetterà anche di vivere meglio la musica senza questa gara continua a chi arriva prima a diventare famoso, una gara che i ragazzi di oggi corrono senza sapere che li allontana dal vero risultato che è quello di fare bella musica.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Credici, sempre. Ciao Compà.
De Almeida for Siloud
Instagram: @dealmeidacompa Facebook: @dealmeidacompa YouTube: Robson De Almeida Credits foto: Gabriele Alongi Credits: Help – PR & Media Relations