InTheMusic: Chiara Cami, interview

Ciò che aiuta Chiara Cami a scaricare le sue emozioni è la musica. Non è capace nelle cose manuali o fisiche e per questo crede di essere brava solo ad esprimersi con le parole. “La coinquilina” è il titolo del suo nuovo singolo, che ci immerge in una storia d’amore urbana. Ha scritto questo brano in un’oretta e subito dopo l’ha fatta sentire suaa mamma, la quale ne è rimasta entusiasta. Da lì ha capito che era il momento di fare musica sul serio.

Nome: Chiara
Cognome: Camillieri
In arte: Chiara Cami
Età: 23 
Città: Roma
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: 11:11, La Coinquilina
Periodo di attività: dal 2022
Genere musicale: Pop, Indie
Piattaforme: Spotify, Apple Music, Amazon Music, ecc.

Chi è Chiara Cami nella vita di tutti i giorni?

Sono una ragazza di ventitré anni (a fine estate saranno ventiquattro) e credo di essere brava a esprimermi solo con le parole. Non so fare niente di manuale o fisico, così come non ho alcuna capacità grafica o visuale, però fin da bambina ho sempre usato il linguaggio in tutti i modi possibili. La musica è la mia più grande passione e dall’unione di questi due lati vengono fuori le canzoni, che mi aiutano a scaricare in modo più o meno sano le mie emozioni e a farlo tramite il mio mezzo preferito. 

C’è una motivazione legata alla scelta di mantenere il tuo vero nome anche in ambito artistico?

Il mio nome artistico è il nome che ho sui social da quando mi sono iscritta a Instagram la prima volta. È l’unione del mio nome vero e di quello che mi danno tutti per sbaglio. Più poeticamente potrei dire che mi piaceva l’idea di conciliare entrambi i lati di me: quello che conosco io e quello che conoscono gli altri. 

La musica è sempre stata per te una passione ma anche un rifugio. Qual è stato, nel tempo, il tuo rapporto con essa?

Ho sempre visto la musica come un’entità amica, alla quale raccontare i fatti miei o dalla quale accettare consigli. Sono una persona piuttosto solitaria e ciò che mi piace della musica forse è proprio il suo essere così personale e impersonale allo stesso tempo: ci connette tutti ma senza costringerci a sporcarci effettivamente le mani con i casini altrui. In sintesi amo la possibilità di autoriflessione mischiata al contatto con gli altri. 

Il sogno americano ti ha portato ad assorbire il più possibile la cultura oltreoceano e, per un po’ di tempo, anche a viverla. In che modo questo ha influenzato anche i tuoi ascolti?

Quando ero in America ero ossessionata da una band indie pop/rock che ormai non esiste più ma che si chiamava The Mowgli’s. Con “ossessionata” intendo che feci una campagna per farli suonare al concerto invernale della scuola in cui studiavo. Per il resto, direi che i miei gusti si sono sedimentati quando ero più piccola e ascoltavo moltissimo teen pop (Taylor Swift, Miley Cyrus, One Direction), dal quale credo di aver mutuato l’amore per l’orecchiabilità. Negli ultimi anni invece ho imparato ad apprezzare qualsiasi genere mi passi per le mani, anche per sforzarmi ad ampliare i miei orizzonti. Alcuni degli artisti che sto ascoltando di più al momento sono Arctic Monkeys, Tame Impala, Griff, Lizzy McAlpine.

Hai sempre cercato di creare un mondo musicale i cui suoni acustici riflettano l’intimità della cameretta. Quali sono, più nel dettaglio, le caratteristiche principali delle tue produzioni e cosa cerchi di trasmettere a chi ti ascolta?

Nelle produzioni dei miei brani cerco sempre di suonare (o meglio, far suonare, perché non mi reputo una strumentista così brava) tutti gli strumenti, forse per lasciar trasparire le mie influenze di quando ero più piccola e ancora si suonava quasi tutto. Mi sento anziana a fare questo discorso, ma tant’è! Inoltre mi piace fare molta attenzione alle armonizzazioni, anche perché così mi sembra di poter contribuire un po’ all’arrangiamento con l’unico strumento che sento di poter suonare con convinzione. 

“La coinquilina” è il titolo del tuo nuovo singolo, che ci immerge in una storia d’amore urbana. Come nasce?

“La Coinquilina” è la storia di una mia infatuazione per una persona tanto carina quanto fidanzata (con annessa convivenza). Chiaramente di questa fidanzata io non ero minimamente al corrente e quando mi è stata rivelata la sua esistenza sono tornata a casa e ci ho scritto su per rielaborare il tutto. La mia più grande ispirazione in questo è Taylor Swift e spero che ciò traspaia anche dall’arrangiamento.

Come è avvenuta la scrittura del testo e quale è il messaggio principale?

La scrittura è avvenuta qualche giorno dopo il fattaccio e, come spesso avviene se mi succede qualcosa di forte, tutta di getto. Mi ricordo perfettamente di averla finita forse in un’oretta e di averla fatta sentire subito dopo sul pavimento della cucina a mia mamma, la quale ne è rimasta entusiasta nonostante di solito sia piuttosto incontentabile. In quel momento ho capito che forse era arrivata l’ora di provare a fare musica sul serio.

Pop e rock si fondono in “La coinquilina”: come hai definito questo sound?

L’abbiamo definito insieme a Michele e Luca Bellanova in parecchie sessioni di prova. Prima abbiamo tentato con un sound più elettronico, poi decisamente country, poi ci siamo detti “ma perché dobbiamo provare a fare qualcosa che non ci appartiene?'” e siamo approdati al sound attuale, che è stato da subito quello che ci ha convinto di più.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Al momento stiamo ultimando il prossimo singolo, che dovrebbe uscire in autunno. Nel frattempo stiamo lavorando anche agli altri brani che ho scritto in questo periodo e spero che presto possano vedere la luce. Più di tutto spero che il nuovo anno porti anche delle occasioni per suonare in giro e conoscere di persona chi mi supporta, sia da anni tramite Youtube che da qualche giorno tramite questo nuovo percorso. 

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

Innanzitutto grazie per aver letto fin qui! E poi, già che ci sono: non abbiate paura di fare quello che davvero vi piace perché non c’è tempo per essere qualcuno di artificiale. Tutti gli altri capiranno e, se vi vogliono bene, vi supporteranno. 

Chiara Cami for Siloud

Instagram: @itschiaracami
Facebook: @itschiaracami
YouTube: Chiara Cami

Credits foto: Marco Caterina
Credits: Conza press

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