InTheMusic: Sospesi, interview

Dietro la band Sospesi ci sono cinque ragazzi, uniti dal 2016. Il loro nome d’arte rimanda alla condizione in cui ci sono ritrovati quando hanno fondato il progetto e in cui si ritrovano tuttora. Con i loro testi si oppongono alla hustle culture, alla società performativa e alla stigmatizzazione dell’errore. Il loro album di debutto, “Tentativi di errori”, racconta una generazione che vive la sua vita come un fallimento continuo.

Band: Sospesi
Componenti: Emanuele Salvi, Daniele Briganti, Lorenzo Matteucci, Marco Ferrè, Alessio Del Ben
Età: 30
Città: Seregno
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Foglie, Attitudine 
Album pubblicati: Tentativi ed errori
Periodo di attività: dal 2016
Genere musicale: Alternative rock
Piattaforme: Instagram, YouTube, Spotify, Facebook, Apple Music, Deezer, Amazon Music 

Chi sono i Sospesi?

Manu, 30 anni, voce e chitarra, social media manager, Solaro. Brigo, 32 anni, basso, geometra, Turate. Lollo, 32 anni, chitarra, operaio, Bollate. Marco, 27 anni, synth e chitarra, ingegnere informatico, Uboldo. Alessio, 28 anni, batteria, musicista, Saronno.

Perché questo nome d’arte e in che modo si ricollega al vostro progetto artistico?

Più che un nome d’arte è la condizione in cui ci siamo ritrovati quando abbiamo fondato il progetto e in cui ci ritroviamo tuttora.

Siete nati nel 2016 e da subito siete usciti con diversi progetti. Prima ancora, come vi siete avvicinati alla musica e quando avete deciso di mettere su una band?

Nasce tutto da ascolti in tenera età di grandi dischi. Da lì a poco ognuno ha suonato in band da adolescenti per poi trovarci sulla stessa strada.

Siete una band alternative rock: i vostri riferimenti appartengono principalmente a questo genere oppure le vostre influenze sono diverse?

Ognuno di noi ha i suoi generi preferiti. Passiamo dal rock italiano al progressive, dalla trap alla new wave, dall’Italo disco fino all’indie passando per il midwest emo.

Con i vostri testi vi opponete alla hustle culture, alla società performativa e alla stigmatizzazione dell’errore. Cosa volete comunicare con la vostra musica?

Semplicemente che sbagliare non solo è giusto, ma è fondamentale.

Il vostro album di debutto, “Tentativi ed errori”, racconta una generazione che vive la sua vita come un fallimento continuo. Diteci di più!

Il progetto nasce in maniera graduale lungo gli anni in cui la band, tra cambi di formazione e nuove conoscenze, cerca un suo modo di consolidarsi, e in quest’arco di tempo che va dai 20 ai 30 anni, abbiamo voluto esprimere i disagi e le inadeguatezze personali e delle persone a noi più vicine, che sentivamo emergere ogni qualvolta le cose non andavano per il verso giusto nelle nostre vite.

Come avete lavorato alla produzione di questo progetto, soprattutto in termini di sound?

Dopo la nostra partecipazione all’Andalo Rock del 2019, abbiamo avuto la fortuna di poter fare la conoscenza e di lì a poco l’amicizia con Andrea Maglia, il quarto dei Tre Allegri Ragazzi Morti, che ci ha invitato nella sua fabbrica del suono unica ed originale, il Bleach Studio a Gittana sul lago di Lecco, e una volta lì che fai non lo registri un album sotto la paziente supervisione del Maglia? 

“Tentativi ed errori” è un disco complesso, che affronta anche temi delicati. Qual è il filo conduttore tra le varie tracce?

Il minimo comun denominatore che unisce i brani tra loro sta proprio nel titolo dell’album. È la presa di coscienza che provare e sbagliare non è un qualcosa per cui valga la pena affliggersi e da cui fuggire

Quali progetti avete per il futuro?

Promuovere il disco, fare quante più date dal vivo possibili, e nel frattempo dedicarci alla stesura di nuovi brani.

C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?

Se ni’ mondo esistesse un po’ di bene e ognun si honsiderasse suo fratello ci sarebbe meno pensieri e meno pene e il mondo ne sarebbe assai più bello.

Sospesi for Siloud

Instagram:@sospesiband
Facebook: @sospesi
YouTube: Sospesi Band

Credits: Conza press

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