Arianna Puccio è in arte CASX e questo nome è un chiaro riferimento al simpatico fantasmino della serie d’animazione. Le sue canzoni parlano ai nostalgici, agli amanti del cinema, delle serie tv e della musica, ma soprattutto a chi almeno una volta si è sentito inadatto o pieno di difetti. Il suo singolo d’esordio si intitola “Seminterrati”, nato in una notte di un paio di anni fa.
Nome: Arianna Cognome: Puccio In arte: CASX Età: 29 Città: Milano Nazionalità: Italiana Brani pubblicati: Seminterrati Periodo di attività: 2022 Genere musicale: Post-punk, Shoegaze, Darkwave Piattaforme: Spotify, Apple Music, i-Tunes, Tidal, YouTube

Chi è CASX nella vita di tutti i giorni?
Nella vita di tutti i giorni sono un art director per i cantanti. Lavoro e vivo a Milano da sempre.
Da dove esce fuori questo nome d’arte e perché ti rappresenta?
CASX, che si legge “Casper”, è un chiaro riferimento a “Casper. The Friendly Ghost”, il simpatico fantasmino della serie d’animazione. Sono particolarmente legata alla trama e al personaggio: un fantasma che non vuole spaventare le persone ma esserci amico, ma non riesce perché è invisibile. Per tanto tempo ho avuto paura di non piacere alle persone, ma in realtà non gli piacevo perché non lasciavo che loro mi vedessero davvero per quello che sono.
Sei nata in mezzo alla musica e hai cominciato a scrivere molto presto. Come questa passione, per te, è diventata un vero e proprio lavoro?
Respiro musica da sempre. Le prime lezioni di canto le ho prese da bambina, cantavo sempre in casa e mio padre mi portò con una scusa da un insegnante. Da bambina però ero molto insicura e quindi ho mollato presto. Non ho mai smesso di scrivere, con il passare del tempo quello che scrivevo ha preso forma e nel 2020 grazie a Matteo Rizzi che ha composto la musica (frontman dei ForseDanzica e mio artista) è nato questo progetto.
Da dove provengono le tue principali influenze e come si riversano in ciò che fai?
Per lavoro devo ascoltare tutti i generi, ma non mi pesa perché sono una persona musicalmente curiosa. In questo progetto però ci ho messo tutte le cose che amo, i generi a cui sono più legata, il post-punk dei Joy Division, le chitarre delle mie band punk preferite come i Citizen, la dolcezza dei Daughter e tanto dei Verdena.
Le tue canzoni parlano ai nostalgici, agli amanti del cinema, delle serie tv e della musica, ma soprattutto a chi almeno una volta si è sentito inadatto o pieno di difetti. Cosa vuoi trasmettere alle persone che ti ascoltano?
Di solito do un’immagine di me molto forte, ma volevo che le persone capissero che dietro alla forza ci sono sempre le difficoltà. Questo progetto parla ai nostalgici perché spesso chi si sente inadatto si rifugia nelle cose dove è stato bene, che per me sono il cinema, la musica e le cose che amo. Da bambina pensavo che i miei hobby o le mie fisse fossero i miei difetti e quindi che fossero sbagliati, mentre quello che vorrei che arrivasse è che le cose che amiamo e i ‘difetti’ sono quello che ci distinguono dagli altri e ci rendono unici.
Il tuo singolo d’esordio si intitola “Seminterrati”. Come nasce?
“Seminterrati” è nato in una notte di un paio di anni fa, mi ero appena trasferita a Verona e vivevo da sola. Prima esperienza lontana da casa e l’ho fatta in un momento molto complesso della mia vita. Quella notte ero andata a una festa in un seminterrato nascosto dove ho conosciuto un sacco di ragazzi da varie parti del mondo e la cosa che li accumunava tutti era quell’urgente bisogno di realizzare i propri sogni e la paura costante di essere sull’orlo del fallimento.
Come hai lavorato al sound di questo brano e in che modo evidenzia le caratteristiche del sound di Casx?
Io e Matteo Rizzi (con cui ho lavorato al sound) volevamo innanzitutto un approccio da band, quindi abbiamo scritto l’arrangiamento pensando a come distribuire le parti in un ipotetico live. Volevamo qualcosa che fosse allo stesso tempo rarefatto e duro, credo che questo contrasto sia l’aspetto su cui abbiamo insistito di più anche per il resto dei brani. Volevo poi dare la percezione all’ascoltatore di stare in una stanza un po’ ‘hunted’, quindi con Davide Foti abbiamo lavorato l’effettistica voci in questa direzione.
”Seminterrati” è intesa come una canzone generazionale: ci dici di più a riguardo?
Come dicevo prima, è una canzone che parla di giovani e della difficoltà che abbiamo nel realizzarci perché la società spesso ce lo impedisce. Una condizione che mi sembrava vera anni fa e che continua ad essere costante oggi, specie dopo il COVID e adesso con la guerra.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho scritto un bel po’ di pezzi che mi piacerebbe racchiudere in un disco. Sicuramente ho in mente un paio di feat con amici e artisti che stimo. Vorrei portare un po’ di chitarrone in queste playlist!
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Non abbiate mai paura di essere voi stessi.
Casx for Siloud
Instagram: @casxmusica
Credits foto: Luca Secchi (@oni_bakuu)
Credits: Conza press