Dietro Baseball Gregg ci sono due amici che si sono incontrati per caso nel 2013 a Bologna. Hanno iniziato a fare musica assieme l’anno successivo e, dopo 8 anni, stanno ancora suonando. Il loro nuovo album si intitola “Pastimes” e contiene venti brani. Hanno deciso di distribuire lungo l’estate tre EP tematici di brani contenuti nell’album, un po’ perché avevano una loro coerenza sonora e un po’ per rendere più digeribile un disco da più di un’ora.
Band: Baseball Gregg
Componenti: Luca Lovisetto, Sam Regan
Età: 30, 29
Città: Bologna, Stockton (California)
Nazionalità: Italiana, Statunitense
Brani pubblicati: Sad Sandra, On A Bus, Regatta, Better Days, Gemini
Album pubblicati: Vacation, Sleep, Calendar, Pastimes
Periodo di attività: dal 2014
Genere musicale: Indie, Pop
Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon Music, SoundCloud, BandCamp, ecc

I Baseball Gregg sono Samuel e Luca. E quindi, chi sono Samuel e Luca?
Siamo due amici che si sono incontrati per caso nel 2013 qua a Bologna. Abbiamo iniziato a fare musica assieme l’anno successivo e dopo 8 anni stiamo ancora suonando e lo faremo finché ci divertirà.
Vi incontrate a Bologna nel 2013 e diventate amici. Qual è stato il passo successivo che vi ha portato a diventare una band?
Sam ha frequentato per un anno l’università in Italia a cavallo tra il 2013 e il 2014, e ha conosciuto Stefania – la mia ragazza – alla facoltà di Matematica, che me l’ha presentato. Siamo stati tutti e tre assieme al cinema a vedere “Bling Ring” di Sofia Coppola, un avvenimento che è anche ricordato nella nostra canzone “The Movies” cantata da Pecas. Nella primavera del 2014, poi, abbiamo deciso di registrare un EP insieme, per gioco.
Sam poi è tornato in California, e probabilmente la cosa sarebbe finita lì se non fosse che abbiamo conosciuto Giovanni e Luca de La Barberia Records, i quali hanno deciso di pubblicare il nostro primo EP in cassetta e ci hanno subito fatto suonare tantissimo e accolto nella loro famiglia. A questo punto abbiamo iniziato a prendere la cosa più seriamente e l’estate successiva, nel 2015, sono stato in California da Sam per registrare il nostro primo disco Vacation.
Cosa si cela dietro la scelta del vostro nome d’arte?
Il nome “Baseball Gregg” non ha alcun significato, è nato dopo un sondaggio su Twitter fatto da Sam nel 2014. Il nome originale era con la parola “Greg”, la seconda “G” è stata aggiunta da Luca per onorare l’allenatore di basket Gregg Popovich, che in seguito abbiamo anche avuto modo di incontrare durante il nostro tour degli Stati Uniti del 2019.
Il vostro percorso musicale comincia anni fa e nel frattempo collezionate avventure ed esperienze. Quale ricordate con più piacere?
Il nostro tour negli Stati Uniti è decisamente un highlight della nostra carriera musicale. Indubbiamente tutto il 2019 è stato un anno ricco di sorprese e bei momenti. Abbiamo trascorso tutto il mese di marzo on the road negli USA, pubblicavamo un brano al mese, in estate abbiamo fatto un tour in Italia e a novembre abbiamo suonato a un festival in Islanda. Saremmo dovuti ritornare in tour in America il marzo successivo ma il Covid ha rovinato i nostri piani e siamo rimasti fermi quasi due anni, come molti.
Sapreste definire il vostro sound?
In passato ci siamo ritrovati nell’etichetta di “bedroom pop”, anche se forse – specialmente per quanto concerne i brani contenuti nell’ultimo disco – è un termine poco fedele al nostro sound attuale, che si ispira tanto ai Craft Spells, la scena C86 e indie statunitense degli anni ‘80, quanto all’indie rock dei 2000 e al new acoustic movement di quegli stessi anni.
“Pastimes” è il vostro ultimo esperimento musicale. Come nasce?
Il nostro nuovo album si intitola “Pastimes” e contiene venti brani. Abbiamo deciso di distribuire lungo l’estate tre EP tematici di brani contenuti nell’album, un po’ perché avevano una loro coerenza sonora e un po’ per rendere più digeribile un disco da un’ora e passa.
C’è un filo conduttore tra tutte le tracce?
Il fil rouge di “Pastimes” è da un lato la presenza di James Joyce e di altri numi tutelari letterari e artistici, dall’altro è un disco che ha fortemente risentito della vicinanza nella scrittura e nella registrazione. Solitamente i nostri album nascono su internet, a distanza, mentre per la prima volta dal 2014 abbiamo seguito tutti gli step di produzione, scrittura e registrazione dell’album assieme nello stesso posto.
Questo ha indubbiamente influenzato la scrittura e il sound del disco, che è più suonato rispetto al passato, proprio perché nasce con l’esigenza di essere provato e suonato assieme, mentre in passato molte volte i brani nascevano direttamente come progetti online da condividere a distanza.
Nello specifico, l’EP di Luglio A Life Designed For Fun raccoglie quattro brani tra quelli maggiormente tradizionali per il nostro stile competitivo e produttivo, eccezion fatta per “Better Days”, canzone che ha un vestito piuttosto sinfonico e che abbiamo scelto come singolo per questa nostra uscita estiva.
C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?
Un saluto agli amici di Siloud e grazie per l’intervista!
Baseball Gregg for Siloud
Instagram: @baseballgregg
Facebook: @baseballgregg
Credits foto: Giacomo Manghi
Credits: Conza Press