InTheMusic: Casalayna, interview

Marco Casalaina è in arte Casalayna. Il suo nome d’arte è il cognome della sua famiglia di origine, precisamente quella della sua bisnonna paterna prima di venire italianizzato. Le sue diverse esperienze musicali confluiscono nei pezzi sia nell’arrangiamento che nei testi, dove c’è sempre un po’ di me e del suo vissuto. “Balla Luna” è il suo nuovo singolo, allo stesso tempo dolce e amaro.

Nome: Marco   
Cognome: Casalaina
In arte: Casalayna
Età: 39 
Città: Roma
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Mongolfiera, Fuori Piove, A casa di Roberta, Balla Luna
Periodo di attività: dal 2020
Genere musicale: Pop, Rock 
Piattaforme: Spotify, YouTube, Amazon Music, Deezer, Apple Music, ecc.

Chi è Casalayna nella vita di tutti i giorni?

Mi chiamo Marco, ho 39 anni e vivo a Roma dove sono nato e cresciuto e la musica è la mia vita. 

Qual è il significato del tuo nome d’arte?

Il mio nome d’arte è il cognome della mia famiglia di origine, precisamente quella della mia bisnonna paterna prima di venire italianizzato nel primo ‘900. Questo cognome ha infatti radici spagnole e si tramanda da generazioni, pare che il mio avo più lontano fosse un corsaro! Questa storia mi ha sempre affascinato.

Sei da sempre appassionato di musica, ma un concerto liceale ti ha permesso di capire che questa sarebbe strada la tua strada. Ci dici di più?

Ricordo la sensazione del mio primo concerto, ero un ragazzino ed ho capito che quella era la mia strada, in quanto ho sentito per la prima volta di essere al posto giusto e cioè su un palco a fare musica. Ho iniziato a studiare musica da bambino e non ho mai smesso perché c’è sempre da imparare.

Quali sono i tuoi riferimenti artistici e in che modo, questi, si riversano nelle tue produzioni?

Sono cresciuto ascoltando il Rock e il Rhythm&Blues e sicuramente questa influenza si percepisce. Amo però spaziare tra i generi musicali ed infatti nei miei pezzi cerco di far convivere più anime.  

Le tue principali influenze derivano dal quartiere romano in cui sei cresciuto. Nel tempo, i diversi generi musicali che portavi con te hanno preso forma e li hai fatti propri. Ad oggi, come si caratterizza la tua musica?

Non riesco a circoscrivere la mia musica in un genere particolare, effettivamente forse è compito di chi ascolta. Sicuramente le diverse esperienze musicali confluiscono nei pezzi sia nell’arrangiamento che nei testi, dove c’è sempre e per forza un po’ di me e del mio vissuto.

“Balla Luna” è il tuo nuovo singolo, allo stesso tempo dolce e amaro. Come nasce?

Come dicevo prima, il brano è un connubio di influenze, dal rock alla musica mediorientale, dalla taranta al pop, insomma un bel mix! Nasce dall’esigenza di parlare di un argomento a me caro, ovviamente con tutta l’umiltà possibile, ossia il conflitto di genere. 

Questo brano pone ufficialmente fine all’estate e ci accompagna nei pomeriggi di pioggia. Quale storia racconti e cosa vuoi che gli ascoltatori prendano dalle tue parole?

Mi sono ispirato alla leggenda di Lilith, fuggita dal paradiso per non sottostare ai voleri di un uomo e per questo demonizzata. Sono partito da qui per rapportare il racconto ai giorni nostri, pensando a quante donne vivano ancora in condizioni inaccettabili. Vorrei che gli ascoltatori si prendano almeno un minuto per pensare a questo, perché partendo dai piccoli gesti quotidiani si può iniziare a cambiare il mondo.  

”Balla Luna” affonda in influenze stratificate e non teme di essere sfacciatamente orecchiabile. Come hai lavorato alla sua produzione e, in particolare, al suo sound?

Il sound di “Balla Luna” è stato un lavoro molto lungo, frutto di notti insonni e ringrazio gli amici musicisti che mi hanno supportato e sopportato con pazienza assecondando le mie follie! 

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Nel prossimo futuro ci saranno altri brani in uscita e sicuramente un video.

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

Sostenete la musica originale!

Casalayna for Siloud        

Instagram: @casalayna
Facebook@Casalayna
YouTube@Casalayna

Credits foto: Dalila D’Alessandro
Credits: Conza press

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