Malinverni è l’unione di “male” e “inverni”, dove per inverni intende i suoi momenti peggiori. È un cantautore che al momento però non vive di musica. La sua carriera da artista nasce del 2010, quando ha iniziato a scrivere canzoni per sé stesso e per altri artisti. Il suo nuovo singolo si intitola “Ti Addormenti”.
Nome: Matteo Cognome: Pace In arte: Malinverni Età: 32 Città: Palermo Nazionalità: Italiana Brani pubblicati: Ti addormenti, Rancore, Figli del porno, Da qualche parte, Complicazioni, La verità Periodo di attività: dal 2010 Genere musicale: Indie pop, Cantautorato Piattaforme: Spotify, Amazon Music, Apple Music

Chi è Malinverni nella vita di tutti i giorni?
Sono un cantautore, vengo da Roma ma vivo a Palermo da 3 anni. Al momento non vivo di musica e ho fatto più o meno di tutto. Ho 32 anni e negli ultimi 3 mi sono dedicato alla pubblicazione delle mie canzoni, dopo anni dedicati a scrivere per altri e a svolgere l’attività di chitarrista acustico.
Come nasce il tuo nome d’arte e qual è il suo significato?
Malinverni è l’unione di “male” e “inverni”, dove per inverni intendo i miei momenti peggiori. Ho sempre pensato che i periodi bui possano essere un’ottima spinta per i processi creativi. Di fatti, le mie canzoni nascono spesso da questo.
Qual è stato il tuo percorso nella musica fino ad oggi e cosa, in particolare, ti ha avvicinato a questo mondo?
Ho iniziato effettivamente nel 2010, scrivendo canzoni per me, poi per altri artisti. Ho iniziato ad esibirmi sui palchi romani, prima con altri progetti, poi come solista. Ho fatto concorsi, conosciuto persone fino ad arrivare in Auditoria Records, che si prende cura dei miei deliri.
Credo di essere nato con la musica. Non riesco ad immaginare una giornata senza canzoni, senza chitarra. È un vero e proprio bisogno che mi accompagna fin da bambino, al pari del mangiare. Mangi perché hai bisogno di qualcosa e per stare bene, la musica per me è lo stesso.
Quali sono i tuoi ascolti principali e come si riversano nelle tue produzioni?
Ho ascoltato e ascolto davvero di tutto. Dai grandi cantautori italiani, soprattutto Dalla, a quelli di “seconda generazione” (Bersani, Sinigallia, Silvestri ecc..). La musica internazionale mi appassiona da sempre, in particolar modo il rock anni ’60-’70. Ad ogni modo, ho sempre scritto in italiano quindi senz’altro la musica del mio paese mi ha condizionato molto, senz’altro nella scrittura dei testi.
Cerchi sempre di non fossilizzarti su un genere predefinito, ottenendo come risultato canzoni molto diverse tra loro, la cui matrice comune è rappresentata da linee melodiche riconoscibili e dalla ricerca dell’efficacia nei testi. Come hai lavorato a questo stile che oggi ti rappresenta?
Ho lavorato negli anni andando per tentativi. Non esistono ricette, credo che solo in pochi casi si “nasca imparati”. Devi sbatterci la testa, farti ascoltare, sentire il parere di chi ne sa di più di te, digerire qualche critica. Penso sia l’unico modo per arrivare ad una forma che sia tua, non dico uno “stile”, ma se non altro qualcosa di riconoscibile. Oggi posso dire che la mia musica mi rappresenta.
“Ti Addormenti” è il titolo del tuo nuovo singolo. Come nasce?
Nasce dalla voglia di raccontare la quotidianità in maniera straordinaria, dove non ci sono eroi ma persone comuni e le imprese non sono “grandi imprese” ma ritrovarsi a vedere un film dopo una giornata di lavoro estenuante. È una canzone che parla forse in maniera romantica, ma anche molto pratica.
Questo brano rappresenta la vita quotidiana da molti punti di vista. Come hai scritto questo testo e quale messaggio hai voluto trasmettere?
Penso che la complicità sia fare molto, con poco. Ci sono volte in cui basta anche solo una scatola di mais per cena (ecco il perché della copertina), perché non c’è stato il tempo di fare la spesa e si è superata la fase in cui ci si deve stupire a vicenda ad ogni costo. Vivere e dividere per due per me vuole dire questo. Niente effetti speciali, molta sostanza.
Come hai lavorato alla produzione di questo brano e in che modo si ricollega con le tue produzioni passate?
Ho lavorato con la squadra di Auditoria Records, Jurij Cirone (Jurijgami) alla produzione e Federico Murgia (chitarrista romano conosicuto per altri progetti). È stata la prima volta che ho davvero delegato e fatto fare ad ognuno il proprio mestiere. Ho solo dato qualche linea guida negli arrangiamenti, ma nulla di più. Il lavoro è uscito fuori in maniera naturale. Con loro è iniziato un percorso nuovo, quindi abbiamo delineato un suono diverso per questa nuova fase della mia vita musicale, il cui primo step è proprio “Ti addormenti”. In ogni caso credo che per il mio modo di dire le cose si possa vedere anche una sorta di continuità con quanto fatto prima.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Fare uscire l’ep, tornare finalmente a fare live dopo un lungo periodo di stop e cercare di arrivare alle orecchie di più gente possibile.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Ascoltate di tutto, non fermatevi davanti ai generi!
Malinverni for Siloud
Instagram: @malinvern.i Facebook: @maIinvern.i Credits: Pressacom