MACADAMIA è un progetto psycho-pop e dream-rock, che ha come obiettivo quello di navigare in paesaggi sonori sconosciuti narrando storie di vita in cui perdersi e ritrovarsi. L’approccio moderno ed il loro vortice di suoni si attraggono nell’unica miscela dalla quale origina il loro universo imprevedibile, in continua evoluzione. “Pollock” è il titolo del loro singolo di debutto, dalle influenze stratificate immerse in suggestioni psichedeliche.
Band: MACADAMIA
Componenti: Alessandra Guidotti, Andrea Cascini, Emanuele Fusaro
Età: 30, 30, 32
Città: Ascoli Piceno, Lagonegro (PZ), Roma
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Pollock
Periodo di attività: dal 2021
Genere musicale: Dream Rock, Psycho Pop
Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Amazon Music, ecc.

Chi c’è dietro il progetto MACADAMIA?
Andrea Cascini: produttore e polistrumentista lucano classe ’92, laureato con lode in chitarra Jazz al conservatorio G. Martucci di Salerno, si trasferisce a Roma dove attualmente vive. Ha ultimato diversi master come quello di “Electronic music producer” presso la NUT Academy di Napoli e quello di Sound Engineer presso Master Suono Tor Vergata. Lavora in un negozio di strumenti musicali tra un progetto musicale ed un altro.
Alessandra Guidotti: cantante e sound designer ascolana, classe ’92. Laureata in Scienze della Nutrizione, diplomata in Sound Design e Composizione per il Cinema presso la scuola internazionale Comics di Roma. Vive a Roma, dividendosi tra lavori di assistenza alla composizione, stage in studi di post-produzione cinematografica. Infine, collabora anche come segretaria presso uno studio medico-legale, ed è tra una telefonata e l’altra che scrive testi immaginandosi di interpretarli un giorno sui grandi palchi.
Emanuele Fusaro: batterista, polistrumentista, romano classe ’90. Diplomato in Percussioni a Viterbo dal maestro Alberto Corsi, ha studiato come tecnico del suono da Marco Lecci. Attualmente è iscritto all’università Sapienza per gli studi in Medicina e Chirurgia che si stanno concludendo fra una composizione e l’altra
Siete attivi dal 2021. Cosa c’è stato prima di questo anno e come siete arrivati ad unirvi in una band?
Emanuele ed Andrea si conoscono nel 2018 tramite un forum per musicisti chiamato “villaggio musicale”. Già dallo scambio dei primi messaggi i due si accorgono di avere interessi musicali in comune (Radiohead, Tame Impala, UMO, fra quelli di spicco), così, durante la loro prima suonata in sala prove, è amore e decidono di costruire un progetto artistico insieme!
Nel periodo successivo provano anche altri musicisti da includere nel loro (futuro) progetto, fino a quando l’anno successivo Emanuele scrive ad Alessandra tramite lo stesso forum: “Ciao! Saresti interessata a cantare con uno stile alla Radiohead e Alt-j? Li ho visti nella tua descrizione…”. È con quel messaggio ed il loro successivo incontro che i tre capiscono finalmente di aver trovato ulteriore intesa!
Quindi tra pandemia globale e città lontane capiscono come incanalare il loro mondo sonoro.
Da dove esce fuori il vostro nome d’arte e in cosa vi rappresenta?
Alessandra è laureata in nutrizione e porta sempre con sé frutta secca. Dopo una folle settimana di ricerca del nome è arrivata a casa di Andrea con una bustina di noci di Macadamia. Cercavamo un nome con consonanti forti, che suonasse bene ovviamente e che fosse siglabile ed eccolo lì, come un fulmine, MCDM, MACADAMIA, ci ha convinti tutti.
Quali sono le vostre principali influenze musicali, per ognuno di voi, e in che modo queste si incontrano?
Tame Impale per synth, atmosfere psichedeliche, trattamento del suono. Radiohead per sperimentazione, mondo elettronico, impatto emotivo, ricerca del dettaglio, continua evoluzione, voci eteree. Mac de Marco per Lo-fi, indie, immediatezza, detune. Alice phoebe Lou per spazialità e leggerezza. Poi tanti altri come UMO, Man I trust, MGMT, Beach Fossil, ecc. ma anche di tutta la scena cantautorale italiana (Dalla, Vasco Brondi, Calcutta, Levante, Verdena, Battiato, De Andrè).
L’approccio moderno ed il vostro vortice di suoni si attraggono nell’unica miscela dalla quale origina il vostro universo imprevedibile, in continua evoluzione. Come definireste ciò che fate?
Il nostro è un progetto psycho-pop, dream-rock che ha come obiettivo quello di navigare in paesaggi sonori sconosciuti narrando storie di vita in cui perdersi e ritrovarsi.
“Pollock” è il titolo del vostro singolo di debutto, dalle influenze stratificate immerse in suggestioni psichedeliche. Come nasce?
Il mondo sonoro di “Pollock” nasce da Andrea. Emanuele ha trovato le melodie, Alessandra ha aggiunto il testo avvalendosi dell’aiuto di Andrea ed Emanuele e di quello del nostro manager.
È un brano fresco e sognante, avvolto da un velo di malinconia e che ripercorre la storia di un amore turbolento. Cosa ha ispirato il testo?
“Pollock” nasce dall’esigenza di parlare di ciò che spesso accade e di cui poco si parla, vuole essere una voce per persone che hanno subito e spesso taciuto relazioni “tossiche”.
Perché avete scelto di presentarvi al pubblico per la prima volta proprio con “Pollock” e in che modo questo anticipa le produzioni che verranno?
Innanzitutto, perché è il primissimo brano da noi prodotto, la nostra prima creatura. Il valore che ha è per noi immenso e volevamo che fosse rappresentativo di un percorso di produzione nato ufficialmente nell’agosto 2021. È inoltre il rappresentante ideale del nostro mondo sonoro e della nostra scrittura. Anticipazione di un viaggio introspettivo, una ricerca in continua evoluzione.
Quali progetti avete per il futuro?
Il primo obiettivo è sicuramente la pubblicazione del nostro primo EP entro l’estate 2023. Stiamo lavorando ai nuovi singoli e non vediamo l’ora di farveli ascoltare.
C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?
Sperimentate, perseverate e circondatevi di persone che viaggiano alla vostra stessa lunghezza d’onda… nasceranno meraviglie! Grazie mille Siloud, ci vediamo presto dentro altri sogni retrofuristici.
MACADAMIA for Siloud
Instagram: @mcdm_official Facebook: @Macadamia YouTube: Macadamia Credits foto: Valerio Immordino, Stefania Belsito Credits: Conza press