InTheMusic: Dancaestral, interview

I Dancaestral sono una band sarda della provincia di Cagliari. La loro musica ha l’obiettivo di provocare una reazione puramente umana, primordiale e istintiva. Nel loro ultimo album, “The Ancestor”, dove gravita intorno all’idea metaforica della reincarnazione. È di recente uscito anche il video del brano “Every Outcome”.

Band: Dancaestral
Componenti: Diego Piu, Marco Diomedi, Andrea Rocca, Marco Melis
Età: 31,29,29,28
Città: Cagliari
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Gone by in Time and no longer existing, The Thickset, Gull Tarred, The Distance, Every Outcome
Album pubblicati: Rimargina, The Ancestor
Periodo di attività: dal 2016
Genere musicale: Alternative Rock, Alternative Metal, Progressive
Piattaforme: Spotify, YouTube, Apple Music, Deezer, iHeart RADIO, Pandora, Tidal, Saavn, Napster, Claro-mùsica, Amazon Music, Google Play, iTunes, Bandcamp, Medianet

Chi c’è dietro i Dancaestral?

Siamo una band sarda della provincia di Cagliari e abbiamo un’età media di 29 anni. All’infuori di questo progetto c’è chi si dedica allo studio e chi al lavoro, in particolare: Marco il chitarrista è uno studente all’università di economia, Diego il cantante si occupa di montaggio video, Andrea studia e lavora nell’ambito grafico, mentre Marco il batterista lavora in uno studio di registrazione.

Vi siete uniti come band nel 2014 a Cagliari: come vi siete conosciuti e perché avete deciso di avviare una carriera insieme?

Ci conosciamo tutti da molti anni prima di formare i Dancaestral, venivamo dalle ceneri di altre band emergenti in quel periodo e dato che musicalmente ci piacevamo a vicenda, abbiamo deciso di tirare su questo gruppo. Siamo quattro persone con l’istintivo bisogno di suonare e di esprimerci attraverso la musica, abbiamo semplicemente cercato i compagni che più preferivamo.

Il vostro nome d’arte unisce due parole: Dance e Ancestral. Cosa esprime la loro combinazione?

Il nome è merito del nostro bassista Andrea: Diego il nostro cantante, è sempre stato attratto dalla spontaneità della presenza scenica nei musicisti, come fosse una sorta di danza ancestrale; Andrea ha unito queste due parole dando vita al nome che oggi conoscete. Possiamo definirlo come un richiamo alla spontaneità e alla naturalezza del movimento fisico provocato dalla musica.

Quali sono le vostre principali influenze musicali e come le riportate nelle vostre produzioni?

Penso sia doveroso mettere in cima alla lista i Tool come punto in comune tra gli ascolti di tutti e quattro i componenti. A parte loro ce ne sono tanti: A Perfect Circle, The Cure, System Of A Down, Trivium, Smashing Pumpkins, Porcupine Tree, Modest Mouse, Sum 41 e la lista è ancora piuttosto lunga, ma possiamo dire che abbiamo tutti gusti diversi e al contempo simili, salvo il fatto che il nostro cantante (fatta qualche eccezione) non ascolti prog, il che è paradossale essendo il compositore principale della band. A prescindere da questo ci piace mantenere un’identità naturale nei brani, le influenze rimangono tali, lo stampo è decisamente Dancaestral.

La vostra musica ha l’obiettivo di provocare una reazione puramente umana, primordiale e istintiva. In che modo tramutate queste sensazioni in musica e in cosa si caratterizza il vostro sound?

Credo che tutta la musica crei delle reazioni istintive sulle persone, o perlomeno dovrebbe. Di certo la nostra ha questo effetto su di noi. Di norma i nostri brani puntano ad analizzare lo stato emotivo che scaturisce da una situazione, più che la situazione vera e propria; questo rende la stesura dei testi più complicata se non quasi impossibile da decifrare e di conseguenza lo stesso accade allo strumentale. Ci piace pensare che ogni ascoltatore abbia una sua personale interpretazione di ciò che sta ascoltando, noi ci limitiamo a fare ciò che amiamo al meglio delle nostre capacità.

È di recente uscito il video del brano “Every Outcome”. Come avete lavorato alle riprese e cosa avete voluto raccontare tramite le varie scene?

Abbiamo voluto ricollegarci al concept dell’album, l’impotenza verso un’entità (nell’album rappresentata con il Cordyceps), da qui la scena della figura legata e costretta ad assistere impotente ad una partita a scacchi. Quello che volevamo era rappresentare visivamente l’anima dell’album, ed è stato fatto tramite la nostra visione del concept e una visione esterna partorita dalla mente del regista, in un connubio che ha fornito anche un ulteriore punto di vista.

Vorremmo sapere qualcosa in più riguardo il vostro album “The Ancestor”, dove tutto gravita intorno all’idea metaforica della reincarnazione. Come avete lavorato a questo progetto e cosa collega le varie tracce?

Paradossalmente abbiamo deciso dopo di renderlo un concept album, sono stati cambiati i testi di diverse canzoni e ne abbiamo create di nuove da zero. Le tracce sono unite da un collante sonoro decisamente cupo, e non sarebbe potuto essere altrimenti dato che ci siamo soffermati sul lato tetro di questa tematica. È un’idea partita dal nostro cantante, per diverso tempo si è interessato al tema della reincarnazione (argomento già affrontato prima nel brano “Life Like Bridge” del precedente EP) e quando è saltata fuori l’idea del concept la fantasia ha fatto il resto.

Le dieci tracce dell’album mettono in luce il sound maturato degli anni, mostrando il divario con le vostre vecchie produzioni. Cosa è cambiato rispetto al passato?

Senza ombra di dubbio il fatto che siamo maturati sia a livello musicale che personale. In ambito artistico ciò che sei come persona influenza ed emerge quando esprimi la tua arte. Una fetta di merito fa sicuramente anche al nostro produttore Davide Sgualdini e del suo “Studio LaMorte”, è stata una presenza fondamentale per aiutarci a inquadrare l’obiettivo sonoro da raggiungere per questo lavoro.

Quali progetti avete per il futuro?

La creatività si muove in fretta a differenza dei tempi di realizzazione: nonostante “The Ancestor” sia uscito appena un anno fa, abbiamo già il materiale per il prossimo lavoro in studio, che molto probabilmente sarà un EP. In questo momento stiamo promuovendo l’ultimo album essendo ancora fresco di uscita. Finito ciò, ci concentreremo su un altro singolo da dedicargli, dopodiché penso che riuniremo tutte le nuove idee e ci prepareremo ad entrare nuovamente in studio.

C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?

Non trascurate mai la vostra vena ancestrale.

Dancaestral for Siloud

Instagram: @dancaestral
Facebook: @dancaestral
YouTube: Dancaestral

Credits foto: Federico Gaudino, Veronica Frau AKA Kismet Hubble
Credits: Pressacom

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