DUOPOP è un duo e fa pop. È composto da Dylan e Lumiero, noi due, ragazzi di Milano sud dal 1997. La loro musica si muove dal pop al rap, passando anche per influenze elettroniche. Però DUOPOP è più di loro due, è un progetto con una visione ed è un team di persone che hanno abbracciato questa visione insieme a loro. Il loro nuovo singolo si intitola “Cuore Mio”.
Band: DUOPOP Componenti: Dylan, Lumiero Età: 25, 24 Città: Milano Nazionalità: Italiana Brani pubblicati: Cuore mio, Senza paura, Vacanze in Italia Periodo di attività: dal 2021 Genere musicale: Pop Piattaforme: Spotify, YouTube, Apple Music, Amazon Music, Deezer, ecc.

Ciao ragazzi! Prima di tutto, chi sono i DuoPop nella vita di tutti i giorni?
DUOPOP è un duo e fa pop. È composto da Dylan e Lumiero, noi due, ragazzi di Milano sud dal 1997. Quando non facciamo musica lavoriamo o studiamo, un po’ come fa ogni ragazzo studente/lavoratore in Italia. Noi due ci siamo conosciuti grazie alla musica e grazie alla musica siamo diventati praticamente fratelli. Ora abitiamo nello stesso quartiere. Però DUOPOP è più di noi due, è un progetto con una visione ed è un team di persone che hanno abbracciato questa visione insieme a noi, da Francesco a Loris, poi Pietro, Antonio, Sofia e tanti altri.
In quale circostanza vi siete incontrati e avete deciso di mettere in piedi questo progetto?
Il nostro progetto è nato in macchina tra Milano e Punta Ala in Toscana. Era il classico viaggio di andata di una vacanza estiva e noi due, per cause di forza maggiore, ci eravamo trovati da soli in macchina in un viaggio di 5 o 6 ore verso la Toscana. Sembra strano, anche perché ci conoscevamo da qualche tempo ormai, ma in quell’occasione abbiamo scritto il primo pezzo a quattro mani, “Vacanze in Italia”, e abbiamo capito che le nostre visioni musicali erano super intersecabili e anche molto complementari. Da lì in poi, tornati a Milano e mossi i primi passi in duo, abbiamo realizzato che stavamo aprendo insieme a tanti altri amici una strada bella, ma soprattutto divertente e umana.
Com’è nato il vostro nome d’arte?
DUOPOP è nato da poco ed è anche nato un po’ da solo. O meglio, il papà è Sorcho, nostro caro amico e maestro di simpatia che con affetto diceva frasi del tipo “ma dov’è quel duo pop?”, da lì è diventato un meme e poi un nome. Con l’uscita dell’ultimo singolo abbiamo ufficialmente lanciato il nome DUOPOP. Che poi sono due parole che ti verrebbe da scrivere separate e invece il gioco è che come noi stanno molto bene unite e soprattutto in CAPSLOCK. Da qui il motto: non c’è duo senza pop.
Quali artisti vi hanno maggiormente ispirato nella vostra crescita musicale?
Noi abbiamo tante influenze in comune ma allo stesso tempo veniamo da mondi diversi. Dylan arriva dal mondo rap, Lumiero invece da quello melodico italiano, ma entrambi siamo stati grandi fan per esempio del movimento milanese del 2016 o di gruppi dei ’90-2000 come i Lunapop (palesemente subendo il fascino di quella musica che ascoltavamo in macchina con i nostri genitori da bambini nei 2000). Ovviamente entrambi ascoltiamo molto l’Urban/Pop italiano, dai grandi come Frah ai tanti emergenti, ma il vero fattore creativo poi sta nelle intersezioni delle nostre influenze personali con quelle di chi fa musica con noi.
La vostra musica si muove dal pop al rap, passando anche per influenze elettroniche. Come definite ciò che fate?
Si, in effetti passiamo dal pop al rap, spesso senza neanche accorgercene. Questa intersezione si percepisce molto anche nelle produzioni dei brani, che spesso si basano su ritmiche hip-hop con l’aggiunta di synth e sfumature elettroniche e con la ricerca di top-line più catchy. Ci sono molte contaminazioni tra diversi stili anche sul piano autoriale perché le tematiche che portiamo all’ascolto nascono sempre dalle nostre esperienze di vita, che siano vicende di cuore o fatti reali. Si potrebbe forse defiire real-pop. Sono temi che ci legano molto perché, al contrario di quanto la lettura dei tarocchi di Briciola ci diede come responso a fine 2021, entrambi siamo l’esempio perfetto di chi è sfortunato sia in gioco che in amore.
Siete un duo e, di conseguenza, ogni brano è una creatura da voi condivisa. In che modo arrivate a realizzare un brano insieme?
Il processo creativo in realtà varia spesso da canzone a canzone, ma principalmente arrangiamo le melodie e scriviamo insieme. Uno strumento indispensabile è, in definitiva, il registratore dell’iPhone, senza il quale perderemmo la maggior parte delle idee che ci passano per la testa. Se non c’è nessun altro intorno lavoriamo meglio, ma lavoriamo bene anche con chi ci sta vicino. Tornando alla nostra metafora, una normale macchina da 5 posti sarebbe un ottimo non-luogo per noi dove produrre belle idee insieme a chi condivide la nostra visione. Il nostro metodo, comunque, rimane in continua evoluzione e varia spesso a seconda dei diversi input che riceviamo dalle persone con cui collaboriamo. In generale però la ricerca della qualità e la cura del dettaglio sono punti determinanti, se non ossessivi, della nostra azione creativa.
Il vostro nuovo singolo si intitola “Cuore Mio”. Ci dite qualcosa in più?
“Cuore mio” è nato in una notte di novembre del 2021. Ci ricordiamo ancora quella sera perché ci siamo ritrovati entrambi su un divano con il cuore spezzato fra le mani. L’inizio del ritornello è nato da solo come un urlo di sfogo, “non è vero cuore mio”, melodia e testo all’unisono. Quel minuscolo pezzettino di testo ci ha fatto capire la direzione. È un brano che comunica l’amore (o meglio la sua fine) in maniera non convenzionale, quasi sottoforma di trauma. In aggiunta a questo, “Cuore mio” è stato il primo brano creato insieme a Luke Giordano, produttore con cui abbiamo anche lavorato al singolo “Senza paura”, pubblicato a luglio 2022, e con cui stiamo continuando a collaborare. Insomma, è un brano un po’ speciale per noi.
Cosa volete comunicare con questo brano e, soprattutto, cosa deve aspettarsi un vostro ascoltatore?
“Cuore mio” è un brano che vuole intenzionalmente graffiare, come un gatto sulla difensiva. Il centro del discorso sta nell’affermazione di quanto l’amore faccia male, sia nel presente che nel passato, e di quanto si difficile convivere con i modi diversi che ogni persona ha di vivere la fine di una relazione, comprese quelle persone che abbiamo amato o quelle di cui ci sarebbe piaciuto innamorarci.
Un nostro ascoltatore che sente “Cuore mio” per la prima volta probabilmente deve aspettarsi di essere oggetto di un repentino raggomitolarsi sul letto accompagnato dalla caduta di qualche lacrima. La sofferenza e l’amore qui sono due lottatori di box che quando salgono sul ring non guardano in faccia nessuno.
Quali progetti avete per il futuro?
È in arrivo il video di “Cuore mio”, realizzato come i precedenti da Pietro Canepa, e girato ad aprile 2022 con l’aiuto di tanti amici, tra cui Antonio Mercurio, fotografo del progetto, Julie Wozniak, per lo styling nostro, e Briciola per lo styling delle comparse, vera chicca del prossimo video. Parallelamente stiamo lavorando molto sui live in questo periodo. Il 22 dicembre suoneremo al RASTER Festival di ROCKIT a Mare Culturale Urbano, a Milano, e poi a inizio 2023 arriverà il momento di svelare i prossimi episodi di questa nuova serie Netflix intitolata DUOPOP.
C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?
Sì, se vi capita di imbattervi in una pagina Instagram che si chiama @duopop.it, inviate pure la richiesta di follow, ma sappiate che non verrà accettata… almeno fino a quando non sarà arrivato il momento di dirvi qualcosa di molto grosso!
DUOPOP for Siloud
Instagram: @duopop.it Facebook: DUOPOP YouTube: DUOPOP Intervista di Mario Castaldo Credits foto: Antonio Mercurio (foto), Julie Wozniak (styling) Credits: Loris Giroletti