Lorenzo Sterrore, in arte Houston, è un giovane musicista e cantante di Milano. Pop raffinato, ricco di sonorità r&b e musica latina, che va dritta al cuore, alle gambe e non ti permette di stare fermo: questa è la definizione che si dà alla sua musica. “Ma pensa te” è il titolo del suo nuovo album, dal sapore R&B.
Nome: Lorenzo
Cognome: Sterrore
In arte: Houston
Età: 24
Città: Milano
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: AirDrop, Io Non So Dirti Di No, Black Jack, DIRTY, Problems
Album pubblicati: MA PENSA TE
Periodo di attività: dal 2018
Genere musicale: R&B, Trap, Pop, Afrobeat
Piattaforme: YouTube, Spotify, Amazon music, Apple music, Tidal, Deezer, ecc.

Chi è Houston nella vita di tutti i giorni?
Lorenzo Sterrore, in arte Houston, è un giovane musicista e cantante di Milano. Nella vita di tutti i giorni scrive ed insegna musica presso l’accademia Sonomusica di Milano. Grande amante dello sport, oltre ad allenarsi in palestra, durante la settimana lo possiamo trovare al campetto di basket con i propri amici o ad organizzare partite di calcetto nel proprio quartiere. Gli piace ballare, raccontarsi attraverso i suoi tatuaggi e il suo abbigliamento. Houston è una persona curiosa ed empatica: per questo, durante l’anno, cerca sempre di dedicare del tempo ai viaggi, per riempire la propria vita di luoghi e persone inaspettate.
Cosa ha ispirato questo nome d’arte?
Perché mi chiamo Houston? Al mio primo concerto in scaletta ero tredicesimo e mi esibivo all’Apollo di Milano. Fino a prima di salire sul palco non ero convinto del mio nome d’arte, mi sono girato verso la mia band e ho detto “abbiamo un problema” ma i segnali erano chiari: Apollo, 13, e un problema da risolvere… È da lì che è nato Houston!
Sei nato da una famiglia di musicisti, cosa che sicuramente ti ha avviato al mondo della musica. In che modo hai fatto tuo questo percorso, negli anni?
Ho imparato che il vero talento è la determinazione, trovare la forza di non mollare mai, anche quando la frustrazione per ciò che non ti riesce ti farebbe interrompere lo studio (che è fatto di cose meravigliose ma anche di grandissime rotture). Anche fare musica ha le stesse modalità, serve grande costanza e bisogna saper accettare i momenti in cui nulla è semplice. Sai già che il giorno ricomincerai con la stessa energia!
Quali sono i generi musicali e gli artisti che più influenzano ciò che fai?
Michael Jackson è sicuramente l’artista che mi ha influenzato più di tutti, sia per la musica che per la cura dei dettagli che aveva nelle sue esibizioni live e nei suoi video. Non era solo un grande cantante e uno straordinario ballerino: nulla è mai a caso, tutto estremamente curato e scelto. Questo ha determinato il suo stile unico e inimitabile, che mi ha insegnato ad avere un rispetto profondo per questo lavoro. Tra gli altri artisti che accompagnano la mia musica ci sono Chris Brown, Burna Boy, Justin Bieber, James Brown, Stevie Wonder, Queen, Bruno Mars, D’angelo, Tory Lanez, Pino Daniele, Giveon, Dualipa… Potrei andare avanti per ore…
Questa è la definizione che si dà alla tua musica: pop raffinato, ricco di sonorità r&b e musica latina, che va dritta al cuore, alle gambe e non ti permette di stare fermo. In che modo sei riuscito a renderla tale?
Non saprei, è difficile per me dare una definizione della mia musica, anche perché sono molto esigente e poco propenso ad autocelebrarmi. Probabilmente la mia musica è l’insieme di quello che ascolto e mi piace fare. Il fatto che sia anche un batterista e che mi piaccia ballare influisce sulle ritmiche dei miei brani.
“MA PENSA TE” è il titolo del tuo nuovo album, dal sapore R&B. Come nasce e come è stato prodotto?
Come dico nell’Intro e Outro del disco: “Tutto cada, o accada” … ed è proprio così! Non avevo scelto di fare un disco, è semplicemente accaduto. Ho dato un senso ed un luogo a tutto quello che ho deciso di raccogliere in questi primi anni di musica. “MA PENSA TE” è l’espressione che mio nonno usava per qualsiasi cosa gli raccontassi, mi sembrava appropriato per il mondo che descrivo all’interno del disco.
In questo progetto, disillusione e paura si confrontano con la speranza. Cosa ha ispirato i tuoi testi?
Spesso la mia scrittura parte da un flusso di coscienza, mi capita di trovarmi di fronte ad emozioni che non avevo neanche approfondito dentro di me. I brani diventano un’occasione per guardare con più lucidità di cosa sono fatte le mie emozioni, metterle in ordine e lasciarle andare.
Come hai lavorato, singolarmente, ai vari brani di “MA PENSA TE” e in che modo si relazionano tra loro?
Il filo conduttore è ciò che mi accade, le esperienze con cui mi confronto. Avendo 24 anni è naturale che la mia vita sia in continua evoluzione, le persone che mi stanno vicino o a cui sono vicino non sempre sono le stesse, la mia vita sta cambiando velocemente, mi trovo ad affrontare delusioni o traguardi a cui non sono mai realmente pronto e preparato, ma mi ci tuffo con grande energia. Questa energia e voglia di cogliere quello che mi accade con spontaneità è forse il vero legame tra tutti i brani di questo disco.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sto lavorando a nuova musica nell’intento di dar voce ad altre parti di me. Il 27 di gennaio uscirà “Mi dimentico il tuo nome” il mio nuovo singolo che vede la collaborazione con Auditoria Records con la produzione di Jurijgami, che rappresenta proprio questo momento di evoluzione.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Se siete arrivati fin qui, complimenti! A parte gli scherzi, spero di accompagnarvi con la mia musica ancora per molto tempo.
Houston for Siloud
Instagram: @_houstonofficial_
YouTube: Houston
Credits foto: Alessandro Levati, Alessia Zazzera
Credits: RC Waves