InTheMusic: Follia, interview

Luigi Vannucci, in arte Follia, è da qualche anno che ha deciso di dedicarsi completamente alla musica: aveva bisogno della sua musica a tutti i costi e si è dedicato solo a lei, all’inizio ovviamente in maniera più immatura, adesso sa dove vuole andare. “Sfumature” è il titolo del suo EP d’esordio, fatto di diverse attitudini e sonorità.

Nome: Luigi
Cognome: Vannucci
In arte: Follia
Età: 20 
Città: Lucca
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Vivere, Maschera, Chiusi
Album pubblicati: Sfumature
Periodo di attività: dal 2020
Genere musicale: Rap, R&B
Piattaforme: Youtube ,Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon music

Chi è Follia nella vita di tutti i giorni?

Vengo da Lucca, ho 20 anni e ogni giorno cerco di crescere a livello musicale. Lavoro in una ditta di fiori e quando non lavoro studio pianoforte, scrivo e assorbo ciò che mi circonda.

Perché Luigi è diventato Follia?

Per la necessità di scindere quella parte di me che aveva il bisogno di comunicare.

Qualche anno fa hai abbandonato il calcio per dedicarti interamente alla musica. Come mai questa scelta e, facendo un passo indietro, come ti sei avvicinato a questo mondo?

Perché anche se le possibilità erano molto più vantaggiose, non era quello che volevo fare. Molti fanno quello che fanno per accontentare chi hanno attorno, ma io sono nato per fare ciò che voglio fare. Avevo bisogno della mia musica a tutti i costi e mi sono dedicato solo a lei, all’inizio ovviamente in maniera più immatura di ora, adesso so dove sto andando. 

 Quali sono i generi musicali e gli artisti che più ti ispirano?

Il genere non saprei dirlo, ce ne sono tanti. In generale, io amo la musica triste. Mi piace ascoltare, immergermi ed emozionarmi. Adesso sto ascoltando tanta musica francese e inglese: Dinos e Giveon per farti due nomi.

Qual è stato il tuo percorso nella musica fino ad oggi e come, nel tempo, hai definito uno stile tutto tuo?

Credo di averlo trovato in questo ultimo periodo, ho variato molto i miei stili e ho cercato di capire cosa mi rappresentasse anche sbagliando. “Per sapere chi non sono prima lo sono stato”, come dice Marracash.

 “Sfumature” è il titolo del tuo EP d’esordio, fatto di diverse attitudini e sonorità. Come nasce e come è stato prodotto?

Nasce da un’idea di Alessandro Del Freo aka Refo che mi ha prodotto tutte le basi dell’EP, è stato lui a propormi di approfondire ciò che stavamo facendo, avevamo “Angelo & Diavolo” e sentivamo il bisogno di altre “sfumature” da sviluppare. L’EP passa da influenze Rap, R&B fino a pezzi Rock e Hip-Hop old school.

Con questo progetto metti a nudo le tue insicurezze, spogliandoti delle sovrastrutture della società e dei cliché di genere per affrontare tematiche di carattere esistenziale. Cosa ha ispirato questi testi e in che modo raccontano la tua vita?

Per come vivo io la musica, è inconcepibile non mettersi a nudo, ogni giorno affronto fasi diverse dove non posso farlo e se non ci fosse questo mezzo non riuscirei mai tirar fuori quel qualcosa che poi si accumula. Non voglio dire che la musica debba essere solo catartica, è solo musica e sicuramente può aiutare anche quando è superficiale e spensierata, ma in questo momento ho bisogno di darle molto più peso. 

Ci parleresti, più nel dettaglio, dei 6 brani che compongono questo EP?

Ogni brano ha una sfumatura diversa. “HANNO TUTTI RAGIONE SKIT” è tratto dal libro “Hanno tutti ragione” di Sorrentino con la voce calda di Toni Servillo che legge una pagina molto emozionante e d’impatto. “VIVERE” è un’autobiografia assoluta dove tocco i temi che più mi fanno pensare e credo che sia la mia preferita. “ANGELO & DIAVOLO” racconta una figura femminile molto misteriosa, che ha due lati di sé ed ognuno di questi è pericoloso. “M.D.P. (Meritiamo di Più)” è per tutti i ragazzi di provincia che si sentono esclusi e non riescono a sentirsi mai al passo con gli altri, per tutti i miei amici che hanno un valore assoluto per me. “CONTENERMI” è la canzone d’amore, per una persona importante, ha un ritornello che ti rimane in testa che precede un assolo di sax. “OUTRO” è la fine del viaggio, qui dentro cerchiamo di riprendere ogni stile che abbiamo usato, variando la produzione e l’intensità.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Migliorare la mia scrittura, scrivere in linea più generica quello che sento io, in modo che arrivi a più persone e in modo che non mi ci rispecchi solo io.

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

Credo molto nel mio processo, non ho fretta, spero che le persone diano più peso al processo che ogni artista indipendente fa, perché è solo in questo momento che la tua arte esce al 100% essendo completamente solo. È troppo facile chiamare tutti “trapperini”, crearsi un immaginario da solo penso che sia una delle cose più difficili che si possa fare a livello artistico. Anche se adesso siamo in tanti, cercate di capire quando qualcuno prova a comunicarvi qualcosa, ovviamente non solo nella musica.

Follia for Siloud

Instagram: @folliabnr
YouTubeFollia

Credits: Homerun Promotion

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