Dietro il progetto Amalia c’è Francesca Proietti Mancini. La scelta di avere un nome d’arte viene dalla voglia di mostrare una sua seconda identità, quella di una persona che scrive e che vuole comunicare le proprie emozioni, anche quelle più fragili. “Stanotte” è il titolo del suo nuovo singolo, che racconta molte più storie di quanto immaginiamo.
Nome: Francesca
Cognome: Proietti Mancini
In arte: Amalia
Età: 27
Città: Bologna
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Stanotte, Resta
Periodo di attività: dal 2022
Genere musicale: Pop, Soul
Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, iTunes Store, Deezer, Soundcloud

Chi è Amalia nella vita di tutti i giorni?
Cosa faccio nella vita? Canto, scrivo, vivo & repeat.
Come è avvenuta la scelta del nome da utilizzare per il tuo progetto artistico?
La scelta di avere un nome d’arte viene dalla voglia di mostrare una mia seconda identità, non sono sempre la ragazza che ride e scherza ed è leggera, sono anche quella che scrive e che vuole comunicare le proprie emozioni, anche quelle più fragili. Il nome Amalia è retto da tre A, iniziali di mia mamma e delle mie due sorelle. Il mio desiderio era quello di cambiare nome con un nome che avesse la loro stessa iniziale ed avendo tre A dentro il mio nome d’arte, ho sempre pensato che fosse un modo per sentirle sempre vicine.
La tua passione per il canto e per la musica è stata visibile sin da subito. Qual è stato il tuo percorso fino ad oggi?
Quando ero piccola mia madre mi fece avvicinare alla musica facendomi partecipare alle selezioni per lo Zecchino d’Oro. Mi presero e restai nel coro per quattro anni. Una volta uscita non smisi più di approfondire la musica, il canto e tutti gli aspetti che ne fanno parte.
Ho studiato anche musical e danza ma ho capito che volevo cantare e quindi ho iniziato un percorso in Accademie e studi incentrati sul canto, sulla performance e sulla scrittura. Sono stata in America dove ho studiato il gospel perché era un mondo che mi appassionava tanto. Ma sono tornata in Italia perché volevo scrivere e fare musica nella mia lingua madre.
Quali sono i generi musicali e gli artisti che ascolti solitamente?
Mi piace molto il pop, l’R&B, il soul. Sono tanti i generi che mi piacciono e che ascolto. Questi sono quelli a cui resto fedele, ma ascolto davvero di tutto. Ho il periodo Green Day e poi il periodo Jorja Smith. Sono più le emozioni che provo nella giornata a decidere cosa ascolto.
Per la scrittura sono cresciuta con la compilation dei brani più belli di Lucio Dalla, raccolti in tre cd; sono i cd che ho ascoltato di più e che so a memoria, la delicatezza e la forza che Dalla riesce ad avere nei suoi testi è un qualcosa che un giorno vorrei arrivare a fare, anche solo un decimo di quanto faceva lui. Come artisti contemporanei Ditonellapiaga è la penna che più preferisco.
Da sempre fai in modo di approfondire le sonorità che ti circondano, così come dimostra la tua esperienza in California. Ad oggi, cosa caratterizza il tuo stile e su quali aspetti sei ancora a lavoro?
Vorrei che i miei brani contenessero tutte quelle sonorità e accenti studiati e ascoltati all’estero. Sono molto critica nei confronti di me stessa e i testi sono la cosa a cui lavoro di più e sui quali ho obiettivi molto alti che mi sono posta da raggiungere. Voglio che la mia musica arrivi al primo ascolto come testo e come suoni, ma mi piacerebbe anche che, ad ogni ascolto si possano ‘trovare e scoprire’ elementi nuovi, più riflessivi.
“Stanotte” è il titolo del tuo nuovo singolo, che racconta molte più storie di quanto immaginiamo. Come nasce il progetto?
Il progetto nasce da una strumentale mandata dalla mia etichetta e sulla quale mi hanno proposto di scrivere, facendomi trasportare dai suoni e dal giro di accordi presente. Sono state un po’ le mie prime esperienze con i ragazzi del team, era la seconda traccia a cui lavoravamo e da sempre avevo scritto sia musica che testi, scrivere su una traccia, strumenti e sonorità in parte già fissate, era una cosa nuova.
“Stanotte” è nata una mattina, dopo una notte insonne a pensare tanto a quello che sentivo per una persona. L’ho scritta davvero in dieci minuti perché avevo bisogno di sfogarmi, di parlare, avevo le parole sulla “punta della lingua”. Ero confusa e mi sentivo persa. Quella mattina dovevo vedere Andrea (uno dei produttori del mio team) per lavorarci e non avevo ancora nulla (non so se gli farà piacere sentirlo!), quella mattina prima di vederlo in studio invece ho scritto il brano di getto, più per un’esigenza personale.
Quali sono le storie che descrivi nel brano e quale messaggio vuoi comunicare?
Il brano descrive la notte che ha preceduto la stesura del brano. Non riuscivo a dormire, ho provato ad uscire di casa, ma con la testa pensavo e ripensavo a come stavo e a cosa dovevo fare. Molto spesso ci troviamo in situazioni in cui è difficile capire se non stiamo bene per qualcosa che non va in noi o per colpa dell’altro.
Quella sera avevo bisogno di un confronto e di capire come stavo. Sono fortemente convinta del fatto che avremmo tutti bisogno di lavorare su noi stessi prima di iniziare qualsiasi tipo di relazione. Ovviamente ciò è impossibile perché significherebbe rinchiuderci in una torre fino a chissà quale età. Quindi usciamo, conosciamo, giriamo, balliamo, cantiamo e conosciamo gente e poi arriva quella persona che ci entra nel cuore, senza che tu te ne accorga e con cui vuoi stare bene. Ma saremo sempre in tanti in quella relazione, ci sarò sempre io, ci sarà sempre l’altra persona, e ci saranno sempre i demoni dei nostri passati, le nostre paure (come anche, per fortuna, anche tutte le cose belle), che saranno parte della storia. E questo a volte fa paura.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Scrivere, scrivere, scrivere e cantare. Non vedo l’ora escano altri brani in modo da iniziare a suonare in giro cantando pezzi miei.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Uscite, conoscete gente, viaggiate e amate. E se le vostre paure e tutto quello che vi portate dietro dal passato si mettono in mezzo, provate a non ignorarlo ma a prendergli la mano. Date la mano a quelle paure e camminateci insieme, prima o poi vi lasceranno proseguire la vostra strada da soli.
Amalia for Siloud
Instagram: @amaliamusic
Credits: MAKEATHOUSAND Records