InTheMusic: Revel, interview

Revel, nella vita di tutti i giorni, è un ragazzo di 27 anni cresciuto a pane e punk-rock, con svariate passioni e tanti sogni nel cassetto. Dopo diverse esperienze in età adolescenziale, nel 2021 ha dato vita al suo progetto da solista. “Viva La Revelution! -Volume 1“ è il suo primo grande lavoro firmato Revel ed è solo la prima parte di una compilation di inediti a cui sta lavorando da mesi.

Nome: Giuseppe
Cognome: Merlicco
In arte: Revel
Età: 27
Città: Torino
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Spirito Punk, Mai Come Voi, Voglia Di Dance All Night (cover)
Album pubblicati: Viva La Revelution! -Volume 1-
Periodo di attività: dal 2021
Genere musicale: Pop-punk, Punk Rock, Rock
Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon Music, ecc.

Chi è Revel nella vita di tutti i giorni?

Revel, nella vita di tutti i giorni, è un ragazzo di 27 anni cresciuto a pane e punk-rock, con svariate (troppe!) passioni e tanti (troppi) sogni nel cassetto. Vive in un paesino vicino a Torino, Settimo Torinese.

A cosa si deve il tuo nome d’arte?

“Revel” in inglese, vuol dire “casino, baldoria”. È nato dopo un pomeriggio di brainstorming tra amici, mi è subito piaciuto ed ho scelto di tenerlo anche perché era un gioco di parole con “Revolution” (Rivoluzione).

Ti sei avvicinato al mondo delle chitarre distorte e delle grandi rock-band sin da piccolo. Come si è evoluta poi la tua passione per la musica nel tempo?

Ho iniziato a suonare la chitarra alle superiori, da autodidatta. Ero dannatamente innamorato di un gioco famosissimo allora, “Guitar Hero”, così un bel giorno mi sono detto: “E se imparassi a suonarla davvero?”. Nella prima band che misi su, ero il bassista però. Ho avuto modo di formare altre piccole band nel corso degli anni successivi, ma solo nel 2021 ho deciso di intraprendere questo percorso solista!

Quali sono i generi musicali e gli artisti che ascolti solitamente?

Sono letteralmente cresciuto con il punk rock californiano nelle casse e nelle cuffiette. Ciò che Revel è oggi, è anche grazie al sound delle band che più mi hanno formato ed insegnato, ovvero Green Day, Blink-182, All Time Low, Rancid e tanti altri. In ogni caso, ascolto un po’ di tutto in realtà, tranne il raggaeton. Quello lo farei sparire subito se potessi.

Dopo diverse esperienze in età adolescenziale, nel 2021 hai dato vita al tuo progetto da solista. Cosa caratterizza il tuo stile e in cosa hai trovato la tua unicità?

Sto ancora plasmando la mia impronta musicale, ma cerco sempre di lasciare nei miei brani un piccolo pezzo di me e di tutto quello che mi ha “costruito” artisticamente. Sono molteplici le influenze, infatti, e sono molto percepibili. Credo sia proprio questo il punto… non essere sommerso di etichette!

“Viva La Revelution! -Volume 1-“ è il tuo primo grande lavoro firmato Revel ed è solo la prima parte di una compilation di inediti a cui stai lavorando da mesi. Come nasce il progetto?

L’EP nasce dall’idea condivisa insieme al mio producer di creare un album di sole tracce inedite. Ho avuto una visione, un po’ di tempo fa… sapevo cosa dovevo e cosa non avrei dovuto fare. Allora ho diviso l’album in due parti distinte, due volumi. Seguono un mood specifico, molto caratteristico, sia esteticamente e sia per quanto riguarda i significati dei testi e dei concetti a cui sono legati. È un grande viaggio verso la mia “Rivoluzione”.

L’EP è composto da sei brani e racchiude molti concetti sulla società attuale. Quali sono, nello specifico, le tematiche che affronti e in che modo sono collegate tra loro?

Tratto diverse tematiche legate alla società in cui stiamo vivendo oggi… piena di problemi che nessuno vuole vedere. Parlo di cyber-bullismo, di ansia sociale, sesso e relazioni instabili, paure, e voglia di evasione. Lo racconto a modo mio, senza troppi peli sulla lingua e senza preoccuparmi del giudizio.

Il sound è pop-punk ma strizza l’occhio anche al synth-pop, alla trap, e a tratti anche al metal. Come hai lavorato alla produzione delle sei tracce del progetto e come ne hai definito le sonorità?

Io e Giovanni (il mio producer), questa volta, abbiamo voluto mischiare maggiormente le mie influenze artistiche in tutte le tracce. L’album infatti non suona tutto uguale, proprio perché abbiamo deciso di dedicare più tempo alla cura del suono. Ci abbiamo lavorato per mesi, ma sono molto soddisfatto del sound complessivo!

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Entro la fine di quest’anno uscirà la seconda parte di questo grande viaggio artistico. Ho in mente di dare il giusto spazio a tutto. Non voglio correre, il cammino dev’essere equilibrato e deciso, inoltre voglio cercare di portare la mia Revelution un po’ in giro per lo stivale prima.

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

Non smettete mai di credere nei vostri sogni, siate sempre dei dannati sognatori, perché i sogni ci tengono vivi. E fregatevene sempre del giudizio della gente, tanto “la gente parla ma la verità è che non sa niente!”.

Revel  for Siloud

Instagram: @revelpunk
Facebook: @revelpunk.officialpage
YouTube: Revel

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