Marco Mangundaya, in arte Kouya, è un cantautore, produttore e artista di strada milanese. Il suo modo di fare musica è molto genuino, ha imparato con il tempo a distaccarsi da tutti i meccanismi editoriali e pensare solo alla musica. “Stesi” è il titolo del suo nuovo singolo, che esprime uno stato d’animo nostalgico, in cui cerca di arrestare il tempo per immergersi in un ricordo.
Nome: Marco
Cognome: Mangundayao
In arte: Kouya
Età: 25
Città: Milano
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Stesi
Periodo di attività: 2021
Genere musicale: Alternative/Indie Pop
Piattaforme: Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon Music, YouTube

Chi è Kouya nella vita di tutti i giorni?
Mi chiamo Marco Mangundayao e ho 25 anni. Sono un cantautore, produttore e artista di strada milanese.
Da cosa esce fuori il tuo nome d’arte?
Kouya, senza la “o” significa “Fratello maggiore” in filippino. In famiglia mi chiamano così da quando è nata mia sorella. Nella lingua filippina lo si usa anche spesso per chiamare una persona più grande di te, come segno di rispetto, esempio: “Kuya Marco”. É un nome d’arte che mi rispecchia, perché mi appartiene. Ho aggiunto poi una “o” nel nome per differenziarmi ed essere più facilmente rintracciabile sul web.
Sei un giovane cantautore, produttore e artista di strada. Com’è iniziato tutto?
La passione per la musica me l’ha trasmessa mio padre, a cui piace molto cantare. Ho iniziato da piccino a cantare al karaoke nelle feste, cercando di imitarlo e poi in prima media ho chiesto ai miei genitori di iscrivermi alla classe musicale perché volevo assolutamente imparare a suonare la chitarra. Da quel momento in poi è cresciuto sempre di più il mio amore per la musica e ho deciso così di intraprendere questa strada.
Quali sono i generi musicali e gli artisti che ascolti solitamente?
Vado molto a periodi, ma generalmente mi piace esplorare e spaziare molto tra i vari generi. Ascolto molto indie rock e alt-pop. Le mie influenze maggiori sono Venerus, Tame Impala, Harry Style’s, The Strokes, Verdena, The Weeknd, Jeff Buckley e tanti altri.
Come definiresti il tuo modo di fare musica e come hai definito la tua identità artistica?
Penso che il mio modo di fare musica sia molto genuino. Ho imparato con il tempo a distaccarmi da tutti i meccanismi editoriali e pensare solo alla musica. Ho un background di tanta musica suonata dal vivo, di conseguenza anche quando mi trovo in studio a produrre una canzone penso sempre all’impatto che può dare dal vivo suonando con la mia band. La ricerca dell’identità artista non è uguale per tutti.
Nel mio caso, sono stati fondamentali i molti progetti falliti e non, la costante ricerca su me stesso e sperimentare tanto.
“Stesi” è il titolo del tuo nuovo singolo, che risale in realtà alla fine dell’estate del 2021. Come nasce?
La canzone nasce sulla terrazza di una casa al mare in Liguria. Avevo portato con me una tastierina midi e delle cuffie, il necessario per produrre insomma. Ero solito a mettermi a cantare cover nel tardo pomeriggio in quella terrazza. Ma quel giorno mi venne spontaneo buttare giù gli accordi e scrivere i primi versi di “Stesi”.
La canzone esprime uno stato d’animo nostalgico, in cui cerchi di arrestare il tempo per immergerti in un ricordo. Perché ti sei soffermato su questa storia e cosa hai voluto trasmettere ai tuoi ascoltatori?
Ero in vacanza con la mia famiglia da più di una settimana quando iniziai a scrivere la canzone. In quel momento penso avessi la necessità e il bisogno di un certo tipo di amore. Ero nostalgico, nella mia testa continuavo a rivivere momenti di instabilità relazionale, ho voluto così sprigionare questo sentimento in musica.
Il brano è, in realtà, la tua prima release in italiano. Come hai lavorato alla sua produzione e in che modo anticipa i prossimi progetti firmati Kouya?
Esatto. Non è solo la prima release, ma è anche la prima canzone in italiano che ho considerato valida per un progetto in Italiano. Come la maggior parte dei miei brani, la canzone nasce chitarra e voce. L’ho poi prodotta e finalizzata nel mio studietto.
Quando ho formato la mia band ho deciso di dare al brano un impronta più suonata, abbiamo registrato così le batterie vere e chitarre in un altro studio. Il risultato finale è un mix tra il mondo elettronico e live band, di cui vado molto orgoglioso.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Nel breve periodo direi fare uscire altri singoli e suonare il più possibile dal vivo accompagnato dalla mia band. Poi chissà. In generale fare e ascoltare tanta musica.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Innanzitutto, grazie a Siloud per questa intervista. L’unica cosa che mi sento dire è di continuare a lavorare su sé stessi e di sperimentare tanto. Godetevi il viaggio.
Kouya for Siloud
Instagram: @kouya_official
Facebook: @kouyamusic
YouTube: @kouyamusic5417
Credits: Conza press