InTheMusic: Fedi e Rewind, interview

Fedi e Rewind è un progetto artistico dietro cui ci sono, rispettivamente, Federico Martelli e Angelo Pio Bagordo. Hanno iniziato a collaborare perché entrambi avevano la necessità di esprimere e trasformare in musica le loro emozioni. “Caos” è il titolo del loro nuovo singolo, che segue “Blu” e per certi versi si discosta da esso.

Duo: Fedi, Rewind
Componenti: Federico Martelli, Angelo Pio Bagordo
Età: 25, 24
Città: Milano
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Blu, Caos
Periodo di attività: dal 2019
Genere musicale: Indie-Pop, Lo-fi Pop, Alternative
Piattaforme: Spotify, Apple Music, YouTube, Soundcloud, Amazon Music, Deezer, ecc.

Chi c’è dietro Fedi e Rewind?

[Fedi] Fin da quando ero ragazzo, ho amato la musica: bastava indossare un paio di cuffiette e tutto il mondo intorno scompare. Ho iniziato ad avvicinarmi al mondo della musica come dj, remixavo i brani che mi piacevano. Durante il liceo, ho passato molto tempo a suonare in locali milanesi come i Magazzini Generali, l’Hollywood e il Limelight. Nel frattempo, ho sempre prodotto musica da autodidatta, ma quando sono arrivato all’università ho deciso di approfondire gli studi musicali. Nel 2019, ho deciso di lanciare il mio progetto artistico personale chiamato “Addict.” ed Ora sto muovendo i primi passi nel panorama musicale italiano con il progetto “Fedi”.

[Rewind] Ho sempre visto nella musica un modo per distinguersi dagli altri: sin dalle scuole medie ho iniziato a suonare il pianoforte, mi piacevano le vibrazioni del suono, delle corde, delle note. Con il passare del tempo ho iniziato ad avvicinarmi alla produzione musicale, lavorando con amici e rapper locali ma presto ho capito che volevo essere riconosciuto come artista a sé stante, non solo come “il produttore di … “. Così, due anni fa, ho deciso di intraprendere il mio progetto artistico internazionale chiamato “Rewind”, che ora sto portando avanti insieme a “Fedi” anche in Italia. E ora che mi sono trasferito a Milano, so che tutto sarà diverso. 

Dove vi siete incontrati e cosa vi ha spinti a fare musica insieme? 

Tutto ha avuto origine durante il primo lockdown, un periodo difficile per entrambi. La musica lo-fi e pop, con la sua atmosfera triste e malinconica, ci ha fatto sentire più vicini: abbiamo iniziato a collaborare perché entrambi avevamo la necessità di esprimere e trasformare in musica le nostre emozioni. Abbiamo unito le nostre forze quando ci siamo resi conto che i nostri stili musicali complementari potevano creare un’esperienza musicale unica e nonostante le nostre profonde differenze di personalità, abbiamo notato che i nostri fan richiedevano sempre più collaborazioni tra di noi.

La nostra musica ha raggiunto oltre 50 milioni di streaming totali, il che ci ha motivati a provare a lavorare insieme, mantenendo però le nostre identità artistiche e i nostri stili. Così è nato il progetto Addict. e Rewind (ora noto come Fedi e Rewind) con cui intendiamo continuare a offrire al pubblico qualcosa di unico e originale. 

Da dove escono fuori i vostri rispettivi nomi d’arte e in che modo vi rappresentano?

[Fedi] Con il progetto Fedi ho voluto semplicemente trovare qualcosa di più intimo, non un alterego ma un qualcosa che fosse il più possibile vicino a ciò che sono. Così ho reso il mio nome il mio nome d’arte: Federico.

[Rewind] Il mio nome d’arte è nato qualche anno fa. Dato che sono un grande ascoltatore di musica di tutti i generi, del cinema, fotografia e moda, ho sempre cercato di dare un senso artistico ai miei prodotti che racchiude un po’ tutto quello che può essere l’arte. Più creavo, più mi accorgevo che i suoni, i colori, le tecniche che usavo sembrava venissero direttamente dall’epoca che ora chiamiamo “vintage”. Poi mi sono accorto che questa è una cosa che è SEMPRE accaduta nella storia, come se qualcuno ogni tanto premesse il tasto “REWIND” e portasse in auge colori, mode, e suoni che magari erano tendenza (o nicchia) 20-30 anni fa. In più amo il vintage. Quindi ho scelto Rewind per questo.

Quali sono le vostre influenze musicali maggiori e dove trovano dei punti comuni? 

[Rewind] Le nostre influenze musicali variano dalla Lo-Fi all’hip hop, dall’R&B al rock. Siamo entrambi grandi ascoltatori ed estimatori di musica. Personalmente ho iniziato a produrre musica rap ma ultimamente sono in fissa con la roba chill, low-key. Ho iniziato a suonare la chitarra e me ne sono innamorato, quindi ultimamente la prediligo sulle mie produzioni.

[Fedi] Io invece ho sempre amato la musica del passato e ho sempre preso spunto dagli artisti che amo. Ho iniziato con produzioni più house, poi mi sono spostato verso la Lo-Fi fino ad arrivare a produzioni più pop. 

Siete da sempre aperti a nuovi orizzonti artistici. Ad oggi, in cosa si caratterizza il vostro stile?

Il nostro stile è sempre stato un mix di culture, suoni, ambienti. Abbiamo sempre trattato la musica con cura, dalle produzioni lo-fi a quelle più pop. Con il progetto italiano, stiamo portando il sound internazionale che ci ha contraddistinto nelle vene della musica indie-pop, parlando ai nostri ascoltatori di sentimenti, emozioni, scavando a fondo nelle nostre vite nei nostri ricordi.

“Caos” è il titolo del vostro nuovo singolo, che segue “Blu” e per certi versi si discosta da esso. Come nasce e come è stato prodotto?

“Caos” è una canzone indie-pop che combina nel testo sentimenti contrastanti e confusi, come l’amore e l’odio, che creano un caos emotivo nella mente dell’artista. “Caos” è un brano che (personalmente) cattura fin dalla prima nota, radiofonico, fruibile da tutti, ma non commerciale. Secondo noi funziona perché parla la lingua dell’amore, dei ricordi, di ciò che manca.

In questo brano il cantautorato incontra l’elettro pop, prendendo le fattezze di una ‘musica leggera’ che non perde però la cura negli arrangiamenti e l’attenzione nel songwriting. Come avete lavorato al sound che lo caratterizza?

In genere le nostre produzioni partono da “flussi di coscienza”, ci inviamo strofe, riff, samples e iniziamo a lavorarci su, non c’è mai uno “studio” vero e proprio. Lo facciamo perché lo sentiamo nostro. Abbiamo deciso di abbellirlo con chicche che spaziano dall’indie al funk, dalla lo-fi al pop. Ci divertiamo così.

“Caos” parla di un ragazzo e dei suoi controsensi. Perché avete deciso di raccontare questa storia e da cosa è ispirata?

La voce di Fedi si alterna alla produzione upbeat creando un contrasto emotivo che si riflette nel titolo della canzone. In generale, la canzone parla di un ragazzo e dei suoi controsensi, di quanto nella vita non sempre si ottengono le cose che si vogliono o che si cercano, ma anzi, spesso sono proprio le cose inaspettate a dare una scarica di energia e a trasformarsi in qualcosa di bello.

Quali progetti avete per il futuro?

Abbiamo sempre affrontato il futuro con curiosità e apertura mentale, sia artistica che umanamente, consapevoli che ci riserverà nuove esperienze, altri incontri e nuove sonorità. Non sappiamo cosa esattamente, ma siamo certi che sarà una meravigliosa avventura. Stiamo preparando tantissima nuova musica, collaborazioni e non mancheranno eventi dal vivo.

C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?

Occhio ai nostri social, a breve arriveranno nuove cose che potranno piacervi!

Fedi e Rewind  for Siloud

Instagram: @fedierewind, @rewindvibess, @fedi.wav

Credits foto: Studio Cemento, Andrea Venturini
Credits: Astarte Agency

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