InTheMusic: Orlvndo, interview

Orlvndo si definisce una persona per la quale la vita ha avuto più fantasia del previsto. Ha cominciato a scrivere perché è dovuto crescere in fretta, è la sua auto-analisi. “Ad maiora” è il titolo del suo nuovo album, il secondo capitolo di un trittico che ha iniziato a prendere forma nel 2020.

Nome: Orlando
Cognome: Capasso 
In arte: Orlvndo
Età: 23
Città: Verona 
Nazionalità: Italiana 
Brani pubblicati: Dopo di te, Anima Mundi, Cosa rimane
Album pubblicati: AD HOC, AD MAIORA 
Periodo di attività: dal 2019 
Genere musicale: R&B, Pop, Soul, Rap  
Piattaforme: Spotify, Apple music, Amazon music, YouTube music, Deezer 

Chi è Orlvndo nella vita di tutti i giorni?

Una persona per la quale la vita ha avuto più fantasia del previsto.

A cosa devi il tuo nome d’arte?

Le prime volte che pubblicavo canzoni lo facevo con il mio nome “Orlando”, ma puntualmente c’era qualche problema con le uscite, le piattaforme non riuscivano a riconoscere il nome e mettevano le canzoni nei profili di altri artisti. Un giorno, per gioco, ho deciso di capovolgere la “A” facendola diventare una “V”, da allora non l’ho più cambiato.

Quando ti sei appassionato alla musica e quando, invece, hai cominciato a scrivere?

La musica è arrivata quando è arrivata la solitudine. Ho cominciato a scrivere perché sono dovuto crescere in fretta, è la mia auto-analisi.

Quali sono i generi musicali e gli artisti che ascolti solitamente?

Dipende dal periodo della mia vita. Di solito mi affeziono ad un artista e ascolto esclusivamente lui, poi la mia vita cambia e cambia anche l’artista. Ci sono degli amori però che vanno e vengono: Brunori Sas, Vasco, Cremonini. Ora, per esempio, sto ascoltando costantemente Morgan Wallen, pop country.

Il tuo sound è un mix di R&B, pop e rap. Come definiresti ciò che fai e in che modo le sonorità firmate Orlvndo sono uniche?

Le canzoni sembrano non nascere da me. Io sono un tramite tra ciò che è etereo e ciò che si tramuta in musica. Non sono uniche le mie sonorità, è unico il mio modo di dire la verità, perché è la mia verità.

“Ad maiora” è il titolo del tuo nuovo album, il secondo capitolo di un trittico che ha iniziato a prendere forma nel 2020. Come nasce il progetto?

Ad Hoc, Ad Maiora, Ad Astra. È stato il mio augurio che dal passato ho fatto al futuro. All’inizio era un augurio per alzare il mio status, le mie economie, avere successo, con il tempo è diventato il mio modus operandi mentale, è come vivo la vita.

Attraverso le 12 tracce che caratterizzano il progetto, descrivi il percorso che hai compiuto dalla fanciullezza all’età adulta. Ci dici di più?

In questo disco è racchiuso il periodo più complicato della mia esistenza. Il trucco è seguirlo come se fosse un romanzo. Le canzoni sono la fotografia dei pensieri che ho avuto in quel periodo.

In termini di produzione musicale, come hai lavorato ai vari brani di “Ad maiora” e in che modo queste sono legate tra di loro?

Considerate che le canzoni del progetto, tranne tre inediti all’uscita del disco, sono uscite con una cadenza di 40 giorni. Capitava che la canzone per l’uscita non era pronta. Abbiamo terminato canzoni che poi sono andate in pubblicazione il giorno prima. La conseguenza è che questo disco è uscito in base in base alle emozioni e a cosa vivevo in quel periodo. Trasparente al 100%. Un viaggio fuori di testa.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

AD ASTRA.

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

SIATE IRRESPONSABILMENTE VOI.

Orlvndo  for Siloud

Instagram: @orlvndofficial
Facebook@orlvndofficial
YouTubeOrlvndo Official

Credits foto: Branco Studio Collective
Credits: Astarte Agency

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