Gli Elettrica sono attivi dal 2022 e si sono inseriti rapidamente nella scena musicale. Hanno influenze molto varie, spaziando tra sonorità internazionali e testi in italiano. “Mai +” è il titolo del loro nuovo singolo, che prosegue il loro percorso di crescita nel panorama indipendente italiano.
Band: Elettrica
Componenti: Damiano Farina, Dario Grande, Andrea Saderi
Città: Milano
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Fuoco Cammina Con Me, La Ballata della Società, Romantika, Mai+
Album pubblicati: Demo album
Periodo di attività: dal 2022
Genere musicale: Indie rock
Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon Music

Chi c’è dietro gli Elettrica?
Dietro gli Elettrica ci siamo noi tre disperati, ritrovati in una sala prove qui a Milano. Veniamo tutti da quartieri diversi, più o meno tra Loreto e i Navigli. Ma prima ancora eravamo dispersi in giro, in viaggio. Dami, il cantante, arrivava da Londra dopo un periodo da expat in giro per l’Europa. Andre, il bassista, si era da poco trasferito in città. E anche Dario, il batterista, girava tra Como, Torino e Milano per stare dietro ai lavoretti in radio e università. La chimica l’abbiamo trovata abbastanza in fretta, ci è bastata un’oretta di sala prove per capire che dovevamo formare una band e mettere su un progetto.
Siete attivi dal 2022 e, da subito vi siete inseriti rapidamente nella scena musicale. Facendo un passo indietro, come vi siete conosciuti e quando avete scelto di riunirvi in questo progetto?
Inseriti è una parola grossa, ma sicuramente vogliamo che la nostra musica sia ascoltata. Dami aveva questi undici pezzi in inglese che aveva suonato a Londra per un po’ e cercava elementi per una band. Ci siamo conosciuti per caso, probabilmente grazie a Instagram o Facebook. Inizialmente volevamo solo suonare qualsiasi genere, per sentire un po’ cosa potesse uscirne fuori. Abbiamo quindi rimesso mano a quelle sue undici canzoni, scritto i primi testi in italiano, ed eccoci qui.
A cosa si deve il vostro nome d’arte?
Abbiamo scelto “Elettrica” perché questa è l’era dell’energia elettrica. Ma anche perché il simbolo della saetta ci piaceva un sacco. E poi a Milano girano tutte quelle biciclette con su scritto “Elettrica”. Poi Dami ha questa chitarra “elettrica” che si porta dietro ovunque va da quando era piccolo. Di ragioni ce ne sono parecchie, scegliete voi la migliore.
Avete influenze molto varie, spaziando tra sonorità internazionali e testi in italiano. Quali sono i vostri riferimenti artistici e in che modo questi si riversano nelle vostre produzioni?
Indubbiamente c’è un sottofondo brit-rock su tutte le nostre produzioni dovuto agli anni passati a Londra. Poi c’è tutto l’indie rock americano che si mischia in qualche modo all’it-pop degli ultimi anni. Su questo fenomeno Dario ci ha pure scritto un libro per la tesi di laurea, qualche anno fa. In ogni caso, tutto quello che ascoltiamo poi si riversa nelle canzoni, a livello inconscio. Non crediamo sia una cosa controllabile, altrimenti non funzionerebbe, verrebbe fuori un po’ tirato.
Quali sono i caratteri distintivi della vostra musica e in cosa si identifica il sound degli Elettrica?
Il nostro sound è partito a settembre con una grande dose di punk, anche quello è un rimasuglio delle esperienze all’estero. Era anche un modo per affrontare l’ansia da palco: un po’ di sana rabbia. Piano piano però stiamo limando le linee più grezze. Dopo tutto quel brit-pop e indie-rock che abbiamo ascoltato ci viene naturale seguire quella strada, senza però sentirci mai dentro completamente. L’idea è fare qualcosa di diverso.
I testi raccontano di viaggi, interni ed esterni, alla ricerca di se stessi e della propria vera personalità. Tra frustrazioni, fragilità e amori disperati. Insomma, un piccolo specchio che riflette la normale routine quotidiana.
“Mai +” è il titolo del vostro nuovo singolo, che prosegue il vostro percorso di crescita nel panorama indipendente italiano. Come nasce e come è stato prodotto?
“Mai+” è una delle quattro demo che abbiamo fatto uscire quest’anno. Era presto per una produzione completa ma volevamo iniziare a buttare giù delle idee e sensazioni per un futuro disco. Le abbiamo registrate in una giornata, in multitraccia a casa di un nostro fonico, nonché caro amico, Roland Erulo. Per il master siamo stati poi seguiti da Fabio Intraina nel su studio. Per essere stato un mini-progetto a budget zero, siamo piuttosto soddisfatti.
Il testo, intimo e toccante, racconta la solitudine e le continue battaglie interiori. Diteci di più!
Il testo ruota attorno alla frase che due persone si giurano spesso, durante una relazione: non lasciarsi mai. Una promessa impossibile, alla quale poi si ritorna sempre a pensare quando la storia è ormai finita.
E ci viene da urlarlo, no? Dire hey, cavolo. Ma non ti ricordi che ce lo dicevamo? Soli mai più.
“Mai +” si può definire una ballad, in cui non mancano elementi di sperimentazione. Come avete lavorato alla produzione del brano e quali sono gli elementi di novità rispetto alle vostre produzioni passate?
Su “Mai+” abbiamo voluto sperimentare, anche uscendo un po’ dalle righe come le doppie voci e il basso in solitaria in certi momenti. Come dicevamo prima, la nostra è una ricerca verso un sound che ci appartenga veramente. Questo brano per noi rappresenta un passo in più verso la nostra vera direzione.
Quali progetti avete per il futuro?
Stiamo suonando in giro per Milano e provincia il più possibile e tra questo e la produzione dell’album siamo piuttosto impegnati. Un terzo progetto importante per noi è un collettivo formato dagli artisti con cui siamo venuti in contatto durante i concerti. Ci sono molte band valide di Milano e provincia, lentamente sta diventando qualcosa di molto interessante. Insomma, ci si tiene impegnati! Il collettivo si chiama POGAMITUTTO e presto sbarcherà sulle piattaforme social, non vediamo l’ora.
C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?
Che devono assolutamente seguire e ascoltare gli Elettrica e rimanere aggiornati per il disco in uscita perché sarà fantastico. E non lo diciamo per dire, è una promessa: sarà il NEW-indie-rock.
Elettrica for Siloud
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