La musica in adolescenza, per Isotta Tom, è stata un modo per conoscere i suoi segreti e da lì non ha più smesso di scrivere canzoni. Ogni sua canzone è una storia con una sua nascita e una sua evoluzione: non si pone limiti né di genere né di stile, tantomeno di lingua. “Genio” è il titolo del suo nuovo singolo, dal carattere pop leggero.
Nome: Isotta
Cognome: Tomazzoni
In arte: Isotta Tom
Età: 26
Città: Bologna
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Viandanti, Les voyageurs, Genio, La fine delle cose, Pescepalla, Fiori non schiusi, Sudden Drop, Seduction, In procinto di volare, Every Beat of a lonely heart, Remote influence, Il solo re
Album pubblicati: Remote Influence
Periodo di attività: dal 2017
Genere musicale: Pop
Piattaforme: Spotify, YouTube

Chi è Isotta Tom nella vita di tutti i giorni?
Una creativa. Sono nata a Rovereto, ho viaggiato molto e, dopo aver conseguito una laurea come “Esperta linguistica per le Relazioni Internazionali” col cinese a Milano, ho deciso di dedicarmi totalmente alla cultura e alle arti. Sono sia cantautrice che attrice, ma anche direttrice artistica di progetti inediti e scrittrice; lavoro col corpo e la voce con grande passione e mi interfaccio con realtà artistiche professionali quotidianamente.
Come hai scelto il nome da utilizzare per il tuo progetto artistico?
La gente si ricorda di un cantautore per le canzoni che scrive, il nome è importante fino a un certo punto e può evolvere nel tempo. Isotta è il mio vero nome, in celtico significa “Guerriera di ferro” e si è sempre fatto ricordare, quindi non volevo tradirlo, Tomazzoni è il mio cognome: ecco da dove Isotta Tom!
Scrivi e canti dall’età di 16 anni, suonando le tue canzoni al pianoforte e anche con la tua band. Come è nata la tua passione per la musica e come si è evoluta in un progetto vero e proprio?
La vita, se la si ascolta nel profondo, ci dona sempre una melodia. La musica in adolescenza è stata un modo per conoscere i miei segreti e da lì non ho più smesso di scrivere canzoni. Ho studiato pianoforte e canto (moderno e musical), iniziando a pubblicare musica dal 2019, tendendo a progetti artistici sempre più grandi.
Quali sono i generi musicali e gli artisti che ascolti solitamente?
Non so dire chi mi abbia davvero influenzato, perché scrivo canzoni istintivamente e, quando sto nella natura, scrivo spesso dai grandi silenzi. Però ascolto tantissima musica, che mi stuzzica e da cui traggo ispirazione: dalle melodie antiche al rap delle banlieue.
Quali sono i caratteri principali della tua musica e come definiresti ciò che fai?
Ogni mia canzone è una storia con una sua nascita e una sua evoluzione: non mi pongo limiti né di genere né di stile, tantomeno di lingua poiché canto anche in francese, inglese, cinese e spagnolo. Credo in uno sviluppo poliedrico della figura dell’artista nel mercato musicale, l’identità è ricca di sfumature e mai nitida.
“Genio” è il titolo del tuo nuovo singolo, dal carattere pop leggero. Come nasce il progetto?
“Genio” è un abbraccio a chi si sente escluso o fuori dal sistema sociale digitalizzato. Credo che il mondo virtuale stia prendendo il sopravvento su quello reale e stia monopolizzando le nostre vite e il nostro modo di comunicare con gli altri e con noi stessi: il telefono ci educa alla distrazione continua e a tenere lo sguardo basso e poco aperto verso gli altri. “Vorrei ancora incontrare occhi, camminare, costruire ponti” scrivo nella canzone.
Il brano evoca un immaginario originale e favolistico dal tema pungente: di cosa si parla, nello specifico?
La parola “genio” deriva da generare… ecco, per me il genio è chi crea. Il tema gira attorno al fatto che le nostre vite stanno diventando sempre più virtuali e meno fantasiose. Inserire l’arpa celtica nell’arrangiamento musicale di “Genio” ha un significato preciso: riportare l’ascoltatore in un immaginario favolistico, laddove la fantasia è ancora viva.
“Genio” è una canzone quasi rappata e anticipa la contaminazione di generi che porterai con la tua musica. Come hai lavorato al suo sound e in che modo anticipa le sonorità delle tue prossime uscite?
Il testo è uscito “di getto”, mentre per l’arrangiamento non tutti i musicisti coglievano il sapore un po’ amaro che volevo dare a “Genio”, poi ho incontrato Arianna Ferrari, compositrice ed arpista ed è stata subito chiara l’importanza dell’arpa nell’arrangiamento pop. I nuovi singoli avranno come fil rouge il grande tema dell’identità: l’identità di una donna o di un sentimento… nel prossimo brano ci sarà un tamburello tarantino.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Recentemente ho vinto una borsa di studio di Alta Formazione per Musical performer e ho molti obiettivi, però un detto cinese avverte di non parlare dei propri sogni ma di accentrare le proprie energie e pian piano: “ogni passo farà un’impronta”.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Con la musica mi sento una ricercatrice, ma scopro di aver trovato qualcosa solo una volta che pubblico: se la canzone piace significa che ho trovato qualcosa ed è una sensazione bellissima! Quindi un grande grazie a chi mi ascolta e a chi, incuriosito, mi ascolterà!
Isotta Tom for Siloud
Instagram: @isotta_tom
Facebook: @isottatom
YouTube: @isottatom2860
Credits: safe&SOUND