La musica della band Yoko nasce da un approccio abbastanza pop, la struttura e le armonie si riferiscono chiaramente a quel mondo. Ciò che li allontana da queste sonorità è più che altro l’arrangiamento, che vira su atmosfere più sperimentali. “MRDS” è il titolo del loro nuovo singolo, dal sound soul/gospel sperimentale.
Band: Yoko
Componenti: Tiziano Capponi (voce e tastiere), Mario Gennari (seconda voce e chitarra), Lorenzo Natali (basso), Valentino Puccio (batteria), Ivan Bernardini (sassofono)
Età: 30
Città: Roma
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: MRDS
Album pubblicati: Hyperpop
Periodo di attività: dal 2018
Genere musicale: Pop
Piattaforme: Spotify, YouTube, Apple Music, Amazon Music, Deezer

Chi c’è dietro gli Yoko?
Il gruppo è composto da Tiziano Capponi (voce e tastiere), Mario Gennari (chitarra e seconda voce), Lorenzo Natali (basso), Valentino Puccio (batteria) e Ivan Bernardini (sassofono). Veniamo da Roma e abbiamo tutti 30 anni circa. Nella vita alcuni di noi fanno i musicisti per professione mentre altri lavorano in altri settori, come quello scolastico e sportivo.
Il vostro è un progetto nato nel 2018, ma evolutosi nel tempo. Cosa vi ha spinto ad unirvi in una band e come è cambiata la vostra formazione?
Il nucleo originale della band era composto da Tiziano, Mario, Valentino e Marco. Il nostro vecchio bassista. Tiziano, Mario e Marco si conoscevano in quanto hanno frequentato lo stesso istituto superiore, nel 2018 hanno deciso di formare un gruppo per suonare insieme e provare qualche brano, così è stato coinvolto anche Valentino su suggerimento di Marco. Sul finire del 2020 siamo entrati nella squadra della The Bluestone Records e nel 2022 abbiamo rilasciato il nostro primo EP, “Hypepop”.
Successivamente, nel giugno del 2022 è uscito anche un altro singolo, dal nome “San Loreto”. Dopodiché la band ha deciso di virare su altri orizzonti musicali, per divergenze artistiche Marco (basso) è uscito del gruppo, così poi è entrato in formazione il nostro attuale bassista Lorenzo. L’ultimo ad entrare nella band è stato il sassofonista, Ivan.
A cosa si deve il vostro nome d’arte?
In realtà eravamo molto indecisi sul nome, inizialmente ne avevamo proposti alcuni ma non ci convincevano. Dopodiché scrivemmo un pezzo che chiamammo “Yoko”, in quanto dedicato a Yoko Ono. La canzone ci piaceva talmente tanto che alla fine decidemmo di chiamarci con lo stesso nome.
Quali sono gli artisti a cui vi ispirate?
Difficile dirlo, abbiamo tutti e cinque un background musicale molto diverso. Recentemente ci siamo però avvicinati a gruppi che fanno un pesante uso dell’elettronica mista ad elementi acustici, una sorta di approccio elettroacustico ecco. Gente come gli Everything Everything, Bon Iver e Flyng Lotus.
Riuscireste a definire la vostra musica con tre aggettivi?
Sicuramente la nostra musica nasce da un approccio abbastanza pop, la struttura e le armonie si riferiscono chiaramente a quel mondo. Ciò che ci allontana un po’ dalle sonorità del pop è più che altro l’arrangiamento che vira su atmosfere più sperimentali.
Ciò che ci interessa degli arrangiamenti sono le texture che possiamo creare manipolando i suoni e sommandoli tra di loro, per ottenere nuovi colori che a volte finiscono col suonare in maniera poco ‘convenzionale’.
“MRDS” è il titolo del vostro nuovo singolo, dal sound soul/gospel sperimentale. Come nasce e come è stato prodotto?
“MRDS” nasce da un’improvvisazione vocale. Tiziano cantava la frase “Mi rovino da solo” all’interno di un Harmonizer che controllato tramite una tastiera MIDI generava tutta una serie di armonie partendo dalla nota che la voce eseguiva. Questo strumento, se così possiamo chiamarlo, è sostanzialmente ciò che si occupa dell’aspetto armonico della canzone, gli altri suoni provengono dal campionamento della voce di Tiziano, che è stata manipolata al fine di ottenere colori diversi da usare in momenti diversi del brano.
Il testo ha un carattere intimo, enfatizzato dai suoni campionati che caratterizzano il brano. Come è avvenuta la fase di scrittura e cosa avete cercato di comunicare fin dal primo momento?
Essendo un brano molto scarno nell’arrangiamento non ha avuto tempi di lavorazione molto lunghi. La fase di scrittura è stata più un gioco nato dalla voglia di scoprire tutti i nuovi strumenti che avevamo comprato, alla fine ci è bastato un harmonizer e un campionatore.
In che modo “MRDS” anticipa le vostre produzioni future e in che modo, invece, rispecchia le vostre tracce passate?
“MRDS” anticipa un po’ il sound dei progetti futuri in quanto, come le altre canzoni a cui stiamo lavorando, è caratterizzato da un uso piuttosto massiccio dell’elettronica mista ad elementi acustici, come per esempio il sax o la chitarra. È legata al passato più per l’aspetto testuale che non musicale, i nostri testi hanno sempre avuto questa vena malinconica.
Quali progetti avete per il futuro?
Sicuramente scrivere e registrare nuova musica, farla uscire e dedicarci ai concerti, visto che questi pezzi dal vivo funzionano ancora meglio.
C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?
Se siete arrivati fino a questo punto dell’intervista, grazie mille! Speriamo che il brano vi piaccia e che vogliate seguirci sui nostri canali social per rimanere aggiornati sulle nostre attività sperando, il prima possibile, di vederci dal vivo!
Yoko for Siloud
Instagram: https://www.instagram.com/yokotheband/ Credits: Astarte Agency