Sbazzee coincide con Sofia Bazzi, il suo vero nome. Ama l’idea di poter comunicare in modo sottile, ma comunque diretto, usando l’ironia e il sarcasmo, che è una cosa che fa anche al di fuori della musica. “Ascensore” è il titolo del suo nuovo singolo, in cui ricrea a livello sonoro proprio l’ambiente di un ascensore.
Nome: Sofia
Cognome: Bazzi
In arte: Sbazzee
Età: 23
Città: Padova
Nazionalità: Italo-libanese
Brani pubblicati: RICORDI (?), ascensore
Album pubblicati: Frames
Periodo di attività: dal 2021
Genere musicale: Indie-pop, R&B
Piattaforme: Spotify, Apple Music, iTunes, YouTube Music, Amazon, Pandora, Deezer, Tidal, ecc.

Chi è Sbazzee nella vita di tutti i giorni?
Sbazzee coincide con Sofia Bazzi, il mio vero nome. Sono da poco laureata in Lingue, culture e società dell’Asia e dell’Africa mediterranea, ma nella vita dedico tutto il tempo alla musica: scrivo, canto, produco e mi stresso finché il risultato non mi soddisfa pienamente.
Si scrive Sbazzee, si legge Sbazzi. Da dove esce fuori questo tuo nome d’arte?
C’è stato un periodo in cui mettevo le S davanti ai nomi di tutt*, infatti il produttore con cui collaboro si chiama Sdano proprio per questo motivo. Quindi Bazzi è diventato Sbazzee ed è rimasto anche come nome d’arte.
Quando ti sei avvicinata alla musica e come hai coltivato questa tua passione nel tempo?
Quand’ero alle elementari sceglievo le basi musicali più tristi su YouTube e scrivevo di quanto facesse male l’amore (si sa che a 10 anni si è esperti in materia). Poi, non avendo familiari vicini alla musica, ho dovuto lottare per la mia prima chitarra e da quel momento, a circa 15 anni, ho iniziato a fare busking e concerti. Da qualche anno ho iniziato a produrre la mia musica e a pubblicarla in maniera indipendente.
Quali sono gli artisti che ascolti solitamente e quali, invece, quelli che più ti influenzano?
La musica mi piace davvero tutta: dal metal, al pop, al jazz (anche se non lo riesco a decifrare). Ogni genere ha il suo modo di esprimere emozioni e per me è fondamentale conoscerli per ampliare il proprio linguaggio musicale. Gli artisti che più mi ispirano sono sicuramente la band australiana Sticky Fingers, che sono maestri in qualsiasi genere facciano.
Elemento centrale dei tuoi testi e della tua musica è il contrasto armonioso tra le sonorità indie-pop, R&B unite alla profondità della tua voce e i temi che tratti. Come hai definito lo stile che ti caratterizza e cosa vuoi comunicare a chi ti ascolta?
Mi piace l’idea di poter comunicare in modo sottile, ma comunque diretto, usando l’ironia e il sarcasmo, che è una cosa che faccio anche al di fuori della musica. Per me è importante dar voce al disagio che accomuna noi giovani: ci troviamo in un mondo che eticamente non ci rispecchia nel quale è facile sentirsi abbandonat* e pers*… in realtà c’è talmente tanto da dire che non ci resta che cringiare assieme.
“Ascensore” è il titolo del tuo nuovo singolo, in cui ricrei a livello sonoro proprio l’ambiente di un ascensore. Dicci qualcosa in più su come nasce il brano e su come hai lavorato alla sua produzione!
Sdano ha prodotto la base circa un anno fa e l’ha chiamata “Ascensore” proprio perché ricorda una musichetta d’attesa. A quel punto mi sono chiesta come diavolo potessi parlare di un ascensore in una canzone ed effettivamente la prima cosa che mi è venuta in mente è stato il senso di costrizione che viene mitigato da queste canzoncine spensierate di sottofondo per non farti rendere conto di essere in una scatola metallica appesa ad un filo.
Il brano parla direttamente a chi si sente imprigionato e impotente in un mondo incerto. Cosa ha ispirato le tematiche trattate e perché questa dedica?
L’ispirazione è principalmente autobiografica, sono la prima a non sentirsi adatta e libera di fare ciò che voglio fare: le aspettative sociali sono ben altre, soprattutto in un paesino disperso tra industrie e campagne. Come me, tantissime altre persone si trovano davanti ad un presente incerto e un futuro probabilmente insoddisfacente, quindi tanto vale far ciò che ci piace.
”Ascensore” apre un nuovo capitolo nella ricerca e sperimentazione musicale di Sbazzee. Cosa è cambiato rispetto al passato e cosa dobbiamo aspettarci dal futuro?
La tendenza è sempre stata quella di sperimentare musicalmente restando fedeli alle emozioni e al messaggio da trasmettere, però adesso come non mai io e Sdano vogliamo sentirci liberi di comunicare con la musica quello che ci pare e come ci pare, senza limitarci ad un genere e soprattutto senza lasciarsi sopraffare dall’esigenza di piacere a tutt*.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Non vedo l’ora di suonare live tutti i brani a cui stiamo lavorando, voglio saltellare, urlare e piangere assieme ad altre persone.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Grazie se siete arrivat* fino a qua. Se siete artist* e state anche voi sudando per trovare il vostro spazio, avete tutta la mia stima e il mio supporto.
Sbazzee for Siloud
Instagram: @sbazzee
Facebook: @sbazzee
YouTube: @sbazzee
Credits foto: Daniel Signorini
Credits: La Cantera Press