sonoalaska rappresenta la Federica De Angelis più interna e profonda che tenta attraverso la musica di sciogliersi ed esprimere l’emozioni più forti. “Bambole voodoo” è il titolo del suo nuovo singolo, che affonda le sue radici in una chiacchierata tra amiche.
Nome: Federica
Cognome: De Angelis
In arte: sonoalaska
Età: 22
Città: Roma
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Lenzuola nere, Bambole voodoo
Genere musicale: Pop
Piattaforme: Spotify

Chi è sonoalaska nella vita di tutti i giorni?
Nella vita di tutti i giorni sono Federica, una ragazza romana di 22 anni. Sono una studentessa laureanda in Arti e Scienze dello Spettacolo con una gigantesca passione per la musica. Fin da piccola ho espresso il bisogno di cantare, suonare il pianoforte e più recentemente mi dedico alla scrittura dei miei brani. Federica è la ragazza che vive e fa esperienze per poterle poi raccontare a sonoalaska che a sua volta le racconta a voi.
Perché Federica è diventata sonoalaska e in che modo questo nome d’arte ti rappresenta?
Non c’è una vera e propria storia dietro, ho sempre semplicemente voluto un nome d’arte. “sonoalaska” mi è da subito piaciuto perché rappresenta la me più interna e profonda che tenta attraverso la musica di sciogliersi ed esprimere l’emozioni più forti.
Ti sei avvicinata alla musica da piccola: quali sono i momenti che hai meglio impressi nella mente dei tuoi primi passi in questo mondo?
Da bambina il primo passo l’ho fatto con un coro onlus. Giravamo gli ospedali, case di riposo e chiese per aiutare gli altri attraverso la musica. Poi ho chiesto ai miei genitori di segnarmi a una scuola di musica per poter studiare canto, pianoforte e successivamente la batteria. Ad oggi il mio studio continua perché ho ancora tanto da imparare. Il passo sicuramente più importante è quello che sto facendo: creare un progetto coerente. Questo 2023 è sicuramente un anno di rinascita e sono felice di aver trovato la mia dimensione.
Quali sono gli artisti che ascolti solitamente e quali, invece, quelli che più ti influenzano?
Principalmente ascolto musica internazionale: Ariana Grande, Lana Del Rey, The Neighbourhood, Mr Kitty. L’artista che mi ha influenzato di più a livello di sound è Melanie Martinez, sono davvero super fan. A livello di scrittura invece trovo molto interessante Margherita Vicario, la sincerità delle sue parole mi hanno fatto capire che non bisogna girarci intorno: se devi dire una cosa dilla chiaramente.
Cerchi costantemente di affinare la tua scrittura. Come definiresti il tuo stile attuale e su quali aspetti sei ancora a lavoro?
A livello di scrittura sono migliorata molto, merito forse di un costante allenamento visto che riscrivo ormai da due anni brani famosi per dei format su Tikok. La semplicità e la trasparenza mi hanno p
emiato, perciò anche con i miei brani sto seguendo questa direzione cercando di evitare ad ogni costo un testo banale. Non sono tanto i libri, ma piuttosto i film, la fotografia ad ispirarmi. Scrivo infatti per immagini, visualizzo, scatto una foto e la trascrivo in musica. Per il mio ultimo singolo, per esempio, mi sono immaginata un ambientazione simile a Midsommar di Ari Aster; vestiti bianchi, danze, riti di purificazione, fiori e violenza alla luce del sole.
“Bambole voodoo” è il titolo del tuo nuovo singolo, che affonda le sue radici in una chiacchierata tra amiche. Dicci qualcosa in più su come nasce il brano e su come hai lavorato alla sua produzione!
“Bambole Voodoo” nasce da una chiacchierata con delle mie amiche. Fuori è uscita tanto rabbia e subito ho avvertito la necessità di trasformare quel dolore in un qualcosa che potesse risanarlo. Scritta inizialmente al pianoforte, con Alessandro Forte ho lavorato su una produzione leggera e sognante, usando suoni giocosi come il carillon e registrando circa 30 voci per donare un forte senso di unione e condivisione.
Nel brano canti la tua personale ribellione contro ogni stereotipo e ogni forma di violenza fisica e psicologica. Cosa ha ispirato questo testo e come hai trasformato questi racconti in musica?
Mi hanno ispirato tutte quelle storie tossiche che ho ascoltato non solo dalle mie amiche, ma da tante altre persone che ho incontrato nella mia vita. Certe ferite sono più frequenti di quanto si possa pensare, solo che rimangono nel silenzio. A me non piace stare zitta e ho voluto trasmettere un messaggio: non tentare di curarti da sola, condividi il dolore ed eliminiamolo insieme.
Quale sound è stato attribuito a ”Bambole voodoo” e in che modo queste sonorità anticipano le prossime produzioni firmate sonoalaska?
“Bambole voodoo” è una canzone pop che si muove su una produzione poco italiana ma più internazionale. Le sonorità riflettono l’immaginario che sto creando e che continuerà nelle prossime produzioni: una bimba che adora sporcarsi e non ha paura di nessuno.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Entro il 2023 vorrei pubblicare il mio primo EP, sto lavorando e scrivendo per creare un progetto coerente. Quest’estate suonerò tantissimo in giro per Roma, e chissà magari anche fuori!
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Non restate in silenzio ma parlate, non ignorate gli altri ma ascoltate. Ogni storia è importante, nessuno è una bambola da usare e gettare. Valiamo tutti molto di più. Buon ascolto, a presto!
sonoalaska for Siloud
Instagram: @sonoalaska
Credits foto: Miranda Consigli
Credits: Busy Press