La musica è una cosa che ha sempre fatto parte di Rebecca Antonaci, il cui lato artistico è strettamente connesso alla sua persona di tutti i giorni. “Morfina” è il titolo del suo primo album, un importante passo avanti nella sua carriera artistica.
Nome: Rebecca
Cognome: Antonaci
In arte: Rebecca Antonaci
Età: 18
Città: Viterbo
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Luna, Osiride, Eclissi, Morfina
Album pubblicati: Morfina
Genere musicale: Pop
Piattaforme: Spotify, Soundcloud

Chi è Rebecca Antonaci nella vita di tutti i giorni?
Ciao sono Rebecca, ho 18 anni, vengo da Viterbo e studio al liceo musicale.
Perché hai mantenuto il tuo nome anche per il tuo progetto artistico?
Perché non ho sentito la necessità di cambiarlo. Il mio lato artistico è strettamente connesso alla mia persona di tutti i giorni. Non volevo dividermi in due.
Come hai scoperto la tua passione per la musica e hai deciso di avviare un tuo percorso artistico?
È una cosa che ha sempre fatto parte di me, sin da quando ero piccola. Sentivo la necessità di esprimermi attraverso l’arte. Ho iniziato a scrivere durante il covid, proprio per sfogare tutto ciò che tenevo dentro da tanto tempo.
Quali sono i generi musicali e gli artisti che ascolti solitamente?
Ascolto un po’ di tutto in realtà. Ultimamente sono orientata verso la musica sperimentale e l’indie americano. Principalmente ascolto Daughter, Novo amor, Portishead e i Radiohead.
Sei attrice, danzatrice, performer, musicista, cantautrice, attiva in teatro, cinema e televisione. In che modo queste attività coesistono nella tua vita e come ti aiutano a definire le tue principali caratteristiche da artista musicale?
Sono tutte unite queste passioni, una compensa l’altra. Fare l’attrice mi ha dato l’opportunità di vivere esperienze fuori dal comune che spesso ispirano ciò che scrivo. Cantare mi ha dato la possibilità di conoscere la potenza della voce e quando questa possa trasmettere emozioni.
“Morfina” è il titolo del tuo primo album, un importante passo avanti nella tua carriera artistica. Come nasce?
L’album “Morfina” è nato all’improvviso. Ho voluto sperimentare e mi ci sono buttata senza paracadute. Racconta di tutte le mie sfaccettature attraverso storie che non mi appartengono.
Il progetto racconta di te, di ciò che due anni fa facevi fatica a tirare fuori. Come hai lavorato alla scrittura dei vari brani, quali storie raccontano e come queste sono collegate tra loro?
Come ho detto prima, tutti i pezzi raccontano di un mio aspetto particolare.
“Morfina” parla della mia voglia di crescere. “Venere” parla della prima volta in cui ho capito che mi piacevano anche le ragazze. “Osiride” parla d’amore, nel suo lato più profondo. “Navicella” parla della mia voglia di viaggiare, cambiare spesso il corso della mia vita. “Eclissi” racconta di vari incubi che mi hanno segnato. “Luna” parla della solitudine che provo. “Immagine” racconta del lato vanesio che un po’ tutti abbiamo ma che tendiamo a nascondere. “Singolarità” è la canzone che faccio fatica a spiegare, è qualcosa di più grande di me.
Come hai lavorato al sound di “Morfina” e in che modo le 8 tracce del disco rispecchiano lo stato attuale dell’evoluzione di Rebecca?
Il sound è molto vario, cambia da pezzo a pezzo. Io e Francesco Gentile, il mio produttore musicale, abbiamo voluto dare ai suoni la stessa l’importanza delle parole.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho un film in uscita di cui ancora non posso parlare e sto lavorando ad un nuovo EP totalmente diverso dall’album, sia per sound che per stile.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Spero che le mie canzoni possano smuovervi qualcosa dentro. Ci tengo tanto e sapere che qualcuno all’infuori di me si possa affezionare ad esse sarebbe una soddisfazione enorme.
Rebecca Antonaci for Siloud
Instagram: @rebecca.antonaci
Credits foto: Asta Marina Cabras
Credits: GM Press