InTheMusic: Leo Fulcro, interview

Leo Fulcro nasce a Roma nel 2018 come progetto collettivo che connette fin da subito varie discipline artistiche: dalla street art alla poesia, dal teatro alla musica. Ama qualunque cosa sia espressiva e abbia a che fare con la comunicazione, le parole sono la sua passione. “Boy on Earth” è il titolo del suo nuovo EP, disponibile anche in formato fisico accompagnato da un racconto illustrato scritto stesso da lui.

Nome: Leonardo 
Cognome: Maltese
In arte: Leo Fulcro
Età: 25 
Città: Ravenna, Roma
Nazionalità: Italiana, Inglese
Brani pubblicati: Yin e Yang, Gange, La Mappa
Album pubblicati: Boy on Earth
Periodo di attività: dal 2018
Genere musicale: Rap, Urban
Piattaforme: Spotify, YouTube, Amazon music, Apple music, Deezer, ecc.

Chi è Leo Fulcro nella vita di tutti i giorni? 

Sono nato a Ravenna, ma abito a Roma da sette anni e sono per metà inglese. Nella vita faccio il cantante e l’attore.

Come nasce il tuo nome d’arte e in che modo rappresenta il tuo progetto?

Fulcro all’inizio lo usavamo come aggettivo, una cosa potente dirompente un gesto eclatante. Dicevamo “quello è fulcro” oppure se invece ci si beccava per leggere o fare musica o fare discussioni su temi artistici lo usavamo come attività, tipo “stasera facciamo fulcro?”.

Quando nasce la tua passione per la musica e come si è evoluta in un qualcosa in più?

Ho iniziato a suonare il basso da bambino grazie al mio babysitter, che suona il basso in un gruppo punk di Ravenna. Poi ho sempre ascoltato musica, anche grazie a mio padre che mi ha portato a vedere tanti concerti.

Quali sono gli artisti che ascolti solitamente e come questi si riversano nelle tue produzioni?

Ascolto tanto rap sicuramente. Quando ero al liceo ascoltavo rap, principalmente italiano, e poi in un secondo momento anche molto punk. I miei artisti principali di riferimento sono Mac Miller e Kid Cudi, sono molto legato a entrambi. Poi però mi piace anche altre declinazioni di black music, reggae, jazz e tanti altri generi. 

Leo Fulcro nasce a Roma nel 2018 come progetto collettivo che connette fin da subito varie discipline artistiche: dalla street art alla poesia, dal teatro alla musica. Cosa definisce il tuo stile, nello specifico, e come riesci a far coesistere in un solo progetto varie discipline?

Sinceramente non lo so, è più forte di me, mi piace sia recitare, mi piace scrivere, mi piace leggere, mi piace qualunque cosa sia espressiva e abbia a che fare con la comunicazione. Le parole sono la mia passione. 

“Boy on Earth” è il titolo del tuo nuovo EP, disponibile anche in formato fisico accompagnato da un racconto illustrato scritto stesso da te. Dicci qualcosa in più!

I pezzi sono usciti con calma. Abbiamo iniziato a lavorarci due anni fa e credo “La Mappa” sia il primo brano che ho scritto di questo EP. Il tema che esce da questa canzone poi è il tema dell’EP, il sentirsi perso, disorientato, non sapere dove andare. In un mondo dove siamo geolocalizzati costantemente trovo che perdersi sia bellissimo.

L’album è una raccolta di sei brani a cavallo tra pop e soul, caratterizzati da suoni urban e liriche catchy. Come hai lavorato a queste sonorità e come rispecchiano il sound di Leo Fulcro?

Mi piace fare musica groovy, che ti faccia muovere. Come dicevo prima, la mia più grande passione è la scrittura, è con i testi che cerco di esprimermi al meglio, cerco di scrivere frasi semplici per raccontare argomenti complessi. 

”Boy On Earth” racconta la storia di un ragazzo che, districandosi tra sentieri irti e autostrade trafficate, ricerca la felicità mentre il mondo cade a pezzi. Cosa ha ispirato questi racconti?

Qualche anno fa ho letto “Kim” di Rudyard Kipling, autore anche de “Il Libro della Giungla”, altro libro che ho adorato da piccolo. Questo Kim di cui racconta Kipling mi ha molto colpito, un bambino molto intelligente e furbetto, e un po’ mi ci sono rivisto. 

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Adesso sto facendo nuova musica e al più presto vorrei portare lo spettacolo di “Boy on Earth” nei teatri, uno spettacolo dove interpreto il testo del “Boy on Earth”, o la storia del ragazzo che non sapeva stare al mondo, un libro per ragazzi che ho scritto parallelamente al disco. 

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

Seguite il Fulcro.

Leo Fulcro for Siloud

Instagram: @leofulcro
Facebook: @ilfulcro
YouTube@leofulcro

Credits foto: Giacomo Gianfelici
Credits: RC Waves

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