InTheMusic: Golden Vultures, interview

I Golden Vultures sono una band della svizzera italiana che sta ottenendo ottimi risultati. Di recente, hanno rilasciato il loro secondo singolo “Cry Wolf”. Il brano racconta, dal punto di vista del lupo, la difficile convivenza con gli esseri umani nelle Alpi svizzere, essendo visto più come minaccia che come parte integrante del mondo naturale.

Band: Golden Vultures
Componenti: Yari Copt (voce), Andrea Zinzi (chitarra), Yannick Rinvi (chitarra), Eveline Lucchini (basso), Enea Adami (organo, tastiere e cori), Sebastian Rigo (batteria e cori)
Età: 33
Città: Ticino, Svizzera
Nazionalità: Svizzeri
Brani pubblicati: Crawling, Cry Wolf
Periodo di attività: dal 2021
Genere musicale: Heavy Blues, Rock, Soul
Piattaforme: Spotify, Apple Music, iTunes, Deezer, Souncloud

Ciao ragazzi, è un piacere risentirvi! Come va?

Ciao a tutti, va molto bene! Abbiamo appena lanciato il nostro secondo singolo “Cry Wolf” con un trittico di concerti dalle nostre parti per festeggiare l’uscita e c’è da dire che è stato molto divertente.

Per chi si fosse perso la vostra scorsa intervista, ricordateci di voi!

Siamo un super gruppo della Svizzera Italiana. Avevo voglia di suonare un certo tipo di musica e avere una band con cui fare poco, ma molto bene visto i mille impegni e passioni… Ho chiesto ad alcuni amici che suonano in altri progetti, che fortunatamente sono anche delle persone splendide e dei talenti assurdi e hanno accettato. Così sono nati i Golden Vultures. Nonostante abbiamo veramente poco tempo per vederci, scrivere musica, provare e suonare devo dire che stiamo facendo ottimi risultati e, la cosa più importante, ci stiamo divertendo un sacco e stanno arrivando tante soddisfazioni.

Il vostro nuovo singolo si intitola “Cry Wolf”, rilasciato il 19 maggio 2023. Come nasce?

Avevamo voglia e bisogno di una canzone potente per i nostri live, Yannick ha tirato fuori al volo un riff pazzesco, la band è andata dietro e subito tutta questa potenza mi ha ispirato di parlare di un tema molto attuale dalle nostre parti cioè che il rapporto tra esseri umani e lupi nelle alpi Svizzere (e non solo).

“Cry Wolf” è stato registrato pressi gli studi Officine Meccaniche a Milano e masterizzato presso lo studio La Maestà. Quali sono stati gli step più importanti che vi hanno portato alla chiusura del brano?

Ormai Giovanni “Peppa” Salvadori in studio e poi Tommaso Colliva al mix sanno cosa vogliamo ottenere. Suoni veri, sporchi, diretti ed emozionanti. Anche grazie al loro talento riusciamo sempre ad ottenere una produzione di altissimo livello, proprio per il suono che cerchiamo. “Cry Wolf“ è una botta. Sia registrata che live riesce a far muovere i sassi e soprattutto, cosa fantastica che ho notato nei primi concerti in cui l’abbiamo suonata, crea un bel sorriso sulla faccia della gente.

Il singolo racconta, dal punto di vista del lupo, la difficile convivenza con gli esseri umani nelle Alpi svizzere, essendo visto più come minaccia che come parte integrante del mondo naturale. Cosa ha ispirato questo testo?

La canzone è presentata dalla prospettiva di un lupo ed esplora come gli esseri umani tendono a demonizzare questi animali mistici, vedendoli come minacce da eliminare piuttosto che come parti integranti de mondo naturale. Ci si chiede perché non si possa trovare una soluzione più intelligente per preservare queste magnifiche creature rispettando la natura e proteggendo gli agricoltori e i loro animali.

“Cry Wolf” non è solo una canzone, è un appello all’azione per proteggere e preservare il mondo naturale e tutti i suoi abitanti. Che poi alla fine è anche una metafora sui pregiudizi in generale tra gli esseri umani.

”Cry Wolf” è quindi molto di più di una canzone: è un vero e proprio appello all’azione per proteggere il mondo naturale e i suoi abitanti. Perché avete deciso di lanciare questo appello?

Credo che bisogna fare di più per rispettare la natura e in generale questo pianeta che ci ospita ma che non è solo “nostro”. Pensiamo (e mi metto pure io nei colpevoli) molto spesso egoisticamente da umani alle soluzioni per un equilibrio tra noi e la natura. La problematica del lupo (o dell’orso) mi sembra venga trattata in modo molto egoistico e semplicistico. Il problema di coesistenza esiste dal momento che ovviamente pretendiamo tutto il territorio per noi come esseri principali. Poi c’è cmq il problema da risolvere di proteggere chi in montagna ci vive e ci lavora certo, l’equilibrio deve ovviamente esserci da entrambe le parti. Mi auguro solo che si possano trovare soluzioni meno drastiche e più armoniose. Magari è utopico, ma io ci spero.

In termini di sound, “Cry Wolf” è il punto d’incontro tra heavy blues e rock. Come ne avete definito le sonorità che lo caratterizzano?

In realtà il mix di musica che amiamo e ascoltiamo ci porta a creare automaticamente qualcosa in quel mondo sonoro. Ci scambiamo continuamente artisti, canzoni e musica per ispirarci gli uni gli altri e quando ci troviamo, il più delle volte ci basta jammare un attimo per tirare fuori una canzone nuova. Poi ovviamente alcune non hanno molto senso o hanno solo dei momenti buoni… altre volte da una jam al volo escono pezzi come “Crawling” o “Cry Wolf”.

Durante la scorsa intervista ci avevate confidato il vostro volere, come band, di non avere confini né limiti in generi musicali. Ad oggi, quindi, come si è evoluto il vostro stile musicale rispetto alle vostre uscite passate?

Per il momento abbiamo scritto una decina di pezzi. Che ci convincono e che vogliamo portare in studio sono direi 5 o 6 per il momento, ma cerchiamo di tirare fuori pezzi nuovi ogni volta che ci vediamo. Il filo conduttore è questo blues rock moderno ispirato dai suoni e dagli stili delle prime decadi con i suoni distorti. Ma come già detto non ci facciamo assolutamente troppi pensieri sui generi o gli stili. Suoniamo quello che ci viene naturale, ovviamente influenzati da quello che ascoltiamo ogni giorno. Il risultato, per la maggior parte del tempo è questo sound heavy blues con pennellate di new soul e roots rock direi…

Quali progetti avete per il futuro?

Scrivere qualche nuovo pezzo, registrare il più possibile per far uscire ancora un paio di singoli e poi un EP o un album di debutto. Suonare il più possibile, divertirsi, stare bene e far stare bene.

Siamo anche in finale allo Swiss Blues Challenge a Basilea il 30 giugno. Se per caso dovessimo vincere tra le 4 band finaliste, avremmo poi la possibilità di suonare alle finali europee in Polonia e a quelle internazionali negli Stati Uniti. Sarebbe una bella occasione!

C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?

Siamo una piccola realtà totalmente autoprodotta fatta di giovani che amano profondamente la musica. Ovviamente ogni ascolto, like, share e passaparola è benvenuto per aiutarci a far scoprire le nostre canzoni in un mondo bellissimo dove ogni giorno esce un sacco di bella musica.

Golden Vultures  for Siloud

Instagram: @GoldenVultures
Facebook: @goldenvulturesband
YouTube: Golden Vultures

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