Nome: Marco Cognome: Costa In arte: Marco Costa Età: 27 Città: Roma Nazionalità: Italiana Brani pubblicati: 4 Album pubblicati: 1 EP Genere musicale: R&B, Neosoul Piattaforme: Spotify, YouTube, Facebook, Instagram
Chi è Marco Costa?
Ciao mi presento, sono un cantautore toscano, più precisamente della Versilia ed ho 27 anni. Sono un cantante fin da piccolo e con una grande passione per la musica black d’oltre oceano.
In che modo ti sei avvicinato alla musica?
La mia passione nasce da piccolo perché ho sempre trovato nella musica un mondo felice, il mezzo per poter esprimere le mie emozioni e le parole. Ho sempre studiato canto, per poi cimentarmi in seminari/clinics più specifiche potendo così scoprire e apprendere quello che mi piaceva e attirava di più.
La parte live della musica è sempre stata fondamentale per me, perché penso che la cosa più importante sia sentire e far sentire agli atri le vibrazioni degli strumenti o della stessa voce, così facendo potrai sentirti sempre più vicino alla musica.
Quali sono le tue maggiori influenze musicali?
Sicuramente provengono dalla black music d’oltreoceano, ma anche dai generi più disparati fra di loro perché le mie orecchie sono aperte a tutta la musica.
Gli artisti che mi hanno ispirato in passato e tuttora sono Stevie Wonder, Geroge Benson, Michael Jackson, Al Jarreau, Sting, Jeff Buckley, ma sopratutto devo un grande grazie a Pino Daniele per la parte italiana e a Giorgia che è stata il mio primo grande amore da piccolo. Poi con l’evolversi della mia ricerca musicale, le mie influenze nel presente si sono incentrate sul Neosoul, R&B e Hip Hop, dove ci sarebbero davvero tanti nomi da citare: primo su tutti Robert Glasper per poi passare ad Anderson Paak, gli Hiatus Kaiyote, D’angelo, Kendrick Lamar, Mac Miller, Jordan Rakei e Justin Timberlake.
La tua passione per la black music è ciò che ti ha portato ad essere un soul-man?
In realtà non mi ritengo un soul-man, ma solamente una persona che segue le emozioni che prova al momento e quelle che mi fanno vibrare dentro. Per adesso il mio cammino musicale mi ha portato con naturalezza in questa direzione, ma non escludo che in futuro possa essere diversa. L’importante è che sia vera e che provenga da me.
Riusciresti a dare una definizione per la tua musica?
Io la definirei una massa di sfumature. Queste sfumature provengono da tutti i miei ascolti, dalle mie emozioni, da quello che ho vissuto e da quello che sto vivendo al momento. Ho ascoltato, cantato e suonato parecchi generi musicali diversi, dal Rock al Blues, Jazz, Funk, Soul per poi arrivare al Neosoul, R&B, tutto ciò fa parte del bagaglio che mi è servito per mescolare tutto e tirare fuori quello che sono io.
Come nasce un tuo pezzo?
I miei pezzi sono nati tutti quanti nella mia cameretta o comunque davanti ad un computer e ad una tastiera a produrre. Devo dire che per adesso è sempre arrivata prima la musica, poi la melodia e in conclusione il testo. Non so il perché di questa scelta, ma ho sempre preferito poggiare un testo su di un soffice letto già pronto ad accoglierlo (non so se ho reso l’immagine).
Hai avuto già importanti collaborazioni in studio, ad esempio nel 2011 hai collaborato con il direttore di uno dei più grandi cori gospel a Philadelphia: quanto è stato influenzato il tuo modo di fare musica?
Il mio approccio di fare musica è sempre lo stesso, con la testa rivolta verso l’apprendimento e le orecchie ben aperte all’ascolto.
Tutte le esperienze live, quelle in studio, i seminari con vari cantanti e musicisti internazionali sono servite a rafforzare la mia voglia di continuare ad apprendere ed approfondire la conoscenza della musica e per capire quale sarebbe stata la mia direzione.
Nel 2013 hai vinto il Tour Music Fest e nel 2014 hai partecipato a The Voice. Come sono state queste esperienze?
Sono state entrambe delle belle esperienze, un modo per mettersi alla prova e conoscersi. Il Tour Music Fest è il concorso\contest più grosso in Italia al quale io abbia partecipato, nel quale ho trovato una grande professionalità nello staff e nello svolgimento, ho conosciuto dei bravissimi artisti e sono onorato che la giuria e il presidente Mogol mi abbia assegnato quel premio. The Voice è stato per me l’approccio con la televisione, il quale mi ha lasciato un bagaglio di esperienza in più, l’aver conosciuto delle bellissime persone e di aver potuto lavorare con dei fantastici artisti.
Più in generale, pensi che i talent-show possano aiutare un artista a trovare una sua identità?
No, penso che i talent-show siano molto lontani dalla mia idea musica, lo dice proprio il termine stesso ‘show’. Si tratta di uno show televisivo, nel quale in un modo o nell’altro non si ha proprio la completa libertà di esprimersi, cosa che penso sia uno dei primi postulati della musica che è per me completa condivisione. Possono servire come mezzo per arrivare ad un maggior numero di persone e per farsi conoscere, ma penso che la carriera di un musicista si faccia sul campo, dalla gavetta alle ore spese in sala prove o con la testa chinata su di un computer a produrre.
Il 10 maggio è stato pubblicato Ora, il tuo nuovo EP. Come nasce l’idea di questo progetto e cosa hai voluto raccontare?
L’idea di questo progetto nasce dalla mia voglia di voler condividere la mia musica con gli altri. Spero che questo sia solo l’inizio perché ho tante melodie, tanta musica, ho tanto da voler condividere ancora.
Ho deciso di voler mescolare i sapori e sonorità che negli anni ho acquisito studiando la black music con la lingua italiana. Ci tengo a precisare anche che in questo lavoro ho voluto registrare in studio rimanendo fedele alla mia passione per i concerti dal vivo, dove si riesce a cogliere il colore e il vero sound degli strumenti.
Qual è il tuo rapporto con la RC Waves?
La Crew di RC Waves sta curando con grande professionalità tutta la parte di comunicazione e ufficio stampa che mi riguarda e mi ha dato anche una grande mano insieme ad Artist First per la distribuzione.
Hai già dei progetti per il futuro?
Adesso cerco di vivermi il momento e di poter suonarvi al più presto con la mia crew le mie canzoni dal vivo, perché è questa la cosa che mi tiene più attaccato alla musica.
Per quanto riguarda la scrittura non mi sono fermato e presto non vedo l’ora di poter condividere nuovi pezzi con voi.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Presto porterò in giro il mio progetto, venite a conoscermi. Sarò lieto di condividere le mie emozioni con voi!
Marco Costa for Siloud
(Thanks to RC Waves)
Visita i profili social di Marco: Instagram: https://www.instagram.com/marcocosta_music/ Facebook : https://www.facebook.com/MarcoCostapage/ Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCwArcyuVU4Ok0fUm7AKN-Iw?view_as=subscriber