Tuasorellaminore è una cantautrice e producer pugliese. Dopo aver passato tutta l’infanzia e l’adolescenza a scrivere testi di canzoni e a smanettare come una nerd con programmi e software per fare musica, oggi può mostrare la sua parte più vera perché è davvero padrona di sé stessa, della musica che fa e di quello che vuole comunicare. Pur collocandosi in un genere mainstream, con un sound che mescola R&B alla urban music, il suo prodotto musicale è davvero originale.
“Zanzibar” è il suo ultimo singolo, scritto per affermare l’aspetto ribelle di Tuasorellaminore.
Nome: Tuasorellaminore
Città: Bari
Brani pubblicati: 3, Ouverture, Morfina, Zanzibar
Periodo di attività: dal 2020
Genere musicale: R&B, Urban
Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon Music

Chi è Tuasorellaminore?
Tuasorellaminore è una cantautrice e producer pugliese. Ho passato tutta l’infanzia e l’adolescenza a scrivere testi di canzoni e a smanettare come una nerd con programmi e software per fare musica.
Qual è il significato di questo nome d’arte?
Il nome d’arte più che un significato ha una storia ed è che inizialmente non volevo essere io il volto di questo progetto. Per questo ho pensato a mia sorella che è più piccola di me e che è stata una persona fondamentale per la creazione e lo sviluppo dei miei lavori. Lei mi ha ispirato tantissimo e mi ha aiutato ad approcciarmi al mondo ed alla musica in modo diverso, più autentico, ad esprimere quello che avevo dentro senza paura, ad esplorare certi aspetti profondi, intimidatori, fragili della mia persona ed a renderli il mio punto di forza. Lei mi rende una persona migliore e più forte ogni giorno ed è quello che secondo me ogni fratello e sorella dovrebbero fare. Quindi come mia sorella minore è stata per me motivo di crescita interiore ed espansione spero io, come tuasorellaminore di fare la stessa cosa con chi mi ascolta.
Trasmetti una certa sicurezza, per cui immaginiamo che tu non sia alle tue prime armi. Quando hai cominciato a fare musica e come si è evoluto il tuo rapporto con essa nel tempo?
Faccio musica da quando ero una bambina davvero minuscola e anche crescendo ho sempre continuato ad inseguirla, ho iniziato a cantare nei locali a 16 anni, ho fatto tanti anni di gavetta, conosciuto tanta gente del mestiere, suonato con tanti musicisti molto più grandi di me e questo mi ha fatto crescere molto in fretta. Fare musica era l’unica cosa che per me avesse senso, e col tempo è diventata un credo, una religione, qualcosa di sacro da trattare con cura e rispetto. Per questo motivo ho iniziato a suonare degli strumenti, a comporre, a pensare alle canzoni nella loro totalità.
Quando sto per creare una base o un beat so già nella mia testa come voglio che suoni, so già che parte voglio che faccia il basso, o dove voglio che entri la cassa o che sound deve avere un pad o un pianoforte. Il mio rapporto con la musica è così, puramente creativo in modo globale e se in passato mi sono lasciata frenare, condizionare dagli altri adesso con Tuasorellaminore posso mostrare la mia parte più vera perché sono davvero padrona di me stessa, della musica che faccio e di quello che voglio comunicare.
Quali sono gli artisti a cui ti ispiri per ciò che fai?
Mi ispiro molto agli artisti del panorama europeo e non solo come FKA twigs (Inghilterra), Rosalia (Spagna), Yseult (Francia), poi c’è Marina Satti che è una cantautrice greca e come Rosalia riprende canti e cori della tradizione, in questo caso greca e balcana unendo il tutto a sonorità molto moderne ed a beat e metriche fuori di testa. Poi c’è Sevdaliza una cantautrice iraniana che mentre l’ascolti ti sentire l’odore della sua terra. Tsar B una producer Belga anche lei assurda. In mezzo a tutte queste donne ci metto anche Madame (italia) che è secondo me davvero un fenomeno, ci metto anche Pristess che amo moltissimo. Insomma, ok l’R&B è americano perché è nato lì, ma vedere come certi grandi artisti in Europa abbiano trasformato questo genere rendendolo qualcosa di unico e di super fresh grazie alla storia ed alla cultura immense che abbiamo secondo me è un’operazione quasi miracolosa ma soprattutto vincente. Perché la nostra storia, le nostre origini sono quello che ci rende unici e ci distingue gli uni dagli altri.
Con il progetto Tuasorellaminore stai portando avanti un messaggio che va anche al di là della musica stessa. Cosa vuoi raccontare a chi ti ascolta?
Il messaggio che voglio mandare è quello di riappropriarsi delle proprie idee, di riprendersi la propria identità anche a costo di annientarla prima di ricostruirla, in un mondo che ci incita ogni giorno ad essere come qualcun altro. Vorrei far capire che fa volte nascondendo il nostro nome possiamo mostrare chi siamo veramente, senza pregiudizi, senza distrazioni, senza associazioni inutili. Che possiamo mettere in mostra una parte di noi che è rimasta inespressa per troppo tempo e che è stata soffocata dalle aspettative e dai giudizi degli altri. Che essere liberi di non dire il nostro nome, di mostrarci e di apparire in modo diverso se lo sentiamo necessario, non è scontato. Perché se vengo giudicata ed esclusa per come sono davvero allora non sto vivendo in un mondo davvero libero. Ed invece io voglio la libertà per me e per tutti.
Pur collocandoti in un genere mainstream, con un sound che mescola R&B alla urban music, il tuo prodotto musicale è davvero originale. Come sei riuscita a definire quelli che sono oggi i caratteri principali della tua musica?
Analizzando il contesto in cui vivo, l’ambiente che mi circonda, la mia città, la mia terra sono stati essenziali per dare un senso a questo lavoro. Bari è una città di mare, un posto che è stato contaminato dall’oriente basti pensare che Il santo patrono è San Nicola che è venerato sia in occidente che in oriente. Inoltre nella basilica di San Nicola si svolgono funzioni di due religioni diverse, una cosa anomala ma bellissima. Mi piace pensare alla mia città come ad un punto di unione tra poli opposti, e Tuasorellaminore è un po’ questo. È i colori dei copricapo che le donne indossano durante i riti ortodossi, è la musica rinascimentale e barocca che studio, è un canto sacro in latino, una canzone popolare, ma è anche una canzone R&B anni ‘90, quelle di cui mi spaccavo quando ero piccola. La mia storia, il mio passato sono il motivo per cui mi trovo qui ora a parlare con te ed a fare quello che faccio.
“Zanzibar” è il tuo ultimo singolo, scritto per affermare l’aspetto ribelle di Tuasorellaminore. Come nasce questo brano e in che modo si parla di ribellione?
Zanzibar è nata in un momento di grande sofferenza in cui avevo il fiato sul collo, in cui tutti mi dicevano come dovessi essere, di che colore dovessi avere i capelli, in che modo dovessi vestirmi, che cosa dovessi dire. Scrivere Zanzibar è stato come liberarmi e scappare da una gabbia ed è molto bello condividere questa mia presa di coscienza e di libertà con chi mi ascolta.
In che relazione Zanzibar si pone con le tue produzioni passate?
Prima di Zanzibar è uscita una traccia di apertura del progetto, uno strumentale, e poi è uscita Morfina. Zanzibar è molto legata a Morfina perché riafferma lo stile urban e fuori dagli schemi di Tuasorellaminore. Riafferma una certa irriverenza, e la tematica della libertà e del diritto che tutti abbiamo di essere e di vivere in un mondo che ci rispecchi.
Quali progetti hai per il futuro?
Il futuro è un’incognita in questo periodo storico di emergenza mondiale. Sicuramente ci sarà un EP di qui a breve, probabilmente prima usciranno altri singoli o video o sorprese. L’unica cosa davvero certa è che continuerò a scrivere ed a produrre musica, continuerò ad essere polemica nelle mie canzoni, a dire cose scomode ed insolenti ed a mettere in testa i foulard di mia nonna.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Che se sono riusciti ad arrivare alla fine di questa intervista, e cioè a leggere tutto fin qui, sono degli strafighi!
Tuasorellaminore for Siloud
Instagram: @tuasorellaminore
Facebook: @Tuasorellaminore
Credits: Giuseppe Piccoli, Seitutto press