Mazzini è Riccardo Mazzini, nato a Siena, e da pochissimo tempo in continuo spostamento tra la casa in Toscana e una stanza in affitto a Roma. L’inizio dei suoi studi musicali è avvenuto con la chitarra ai tempi delle scuole medie, e, in seguito, la necessità di cantare in prima persona lo ha portato a studiare canto e nell’estate 2019 a intraprendere la carriera di cantautore indie solista. “Coppia” è il titolo del singolo che segna il suo debutto, con la firma per Romolo Dischi.
Nome: Riccardo
Cognome: Mazzini
In arte Mazzini
Età: 30
Città: Siena, Roma
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Coppia
Periodo di attività: dal 2019
Genere musicale: Indie
Piattaforme: Spotify, YouTube, Apple Music, Deezer, Amazon Music, Itunes Store

Chi c’è dietro Mazzini?
Mazzini è Riccardo Mazzini, nato a Siena, e da pochissimo tempo in continuo spostamento tra la casa in Toscana e una stanza in affitto a Roma. In quest’ultima città ho registrato in studio i primi brani del progetto “Mazzini” e mi sono così immediatamente reso conto di quanto essa abbia da offrire come esperienza di crescita artistica e personale, tanto da decidere di non andarmene.
Attualmente divido le mie giornate lavorative tra l’attività che svolgo in un altro settore per mantenermi e la musica, il lavoro dei miei sogni.
Perché questo nome d’arte?
Il nome d’arte deriva semplicemente dalla mia carta d’identità che riporta “Riccardo Mazzini”. Sono casualmente nato con lo stesso cognome di un personaggio storico italiano che leggiamo ancora oggi sui libri di scuola e che troviamo in ogni città come nome per indicare Vie, Piazza e stazioni. Capita molto spesso che le persone mi chiedano ” ti chiami Mazzini per via di Giuseppe Mazzini?”, e questa sorta di ambiguità la trovo perfetta per far sì che il mio progetto sia ricordato già dal nome.
Dai primi approcci ad oggi, qual è stato il tuo percorso nella musica?
L’inizio dei miei studi musicali è avvenuto con la chitarra ai tempi delle scuole medie, dopo essere rimasto affascinato dalle band che vedevo la mattina su MTV mentre facevo colazione prima di prendere il pullman.
Inizialmente amavo il pop-punk, ero totalmente affascinato dalle sue melodie orecchiabili e da come i musicisti sembrassero divertirsi nei loro videoclip tanto che passavo le ore ad aspettare che in tv trasmettessero i video dei miei artisti preferiti. Dopo poco ho iniziato a prendere lezioni di chitarra e ho capito che la musica non era per me solo divertimento ma anche un potente mezzo di espressione di cui ora non riesco più a fare a meno La mia passione e curiosità mi hanno, poi, portato a studiare anche batteria e a prendere parte a varie band in cui, nonostante non cantassi, ero autore di testi e compositore. La necessità di cantare in prima persona ciò che scrivevo mi ha portato, successivamente, a imbracciare nuovamente la chitarra, a studiare canto e nell’estate 2019 a intraprendere la carriera di cantautore indie solista.
Quali sono i tuoi riferimenti artistici?
I miei artisti di riferimento, quelli che mi hanno fatto appassionare al genere in cui mi inserisco attualmente, sono senza dubbio Calcutta e Gazzelle. Tengo, comunque, a indicare Blink 182 e Placebo come altri artisti di riferimento, perché senza di loro non avrei mai iniziato a fare musica.
Sei un cantautore indie e, come è giusto che sia, nelle tue canzoni parli “di tutte quelle cose che ci sono successe l’altro giorno”. Con quali aggettivi descriveresti il tuo modo di fare musica?
Esatto, nelle mie canzoni i temi ricorrenti sono: amori, compagnie, lavoro, studio e tanto altro. In sostanza ho una conversazione con il pubblico parlandogli come se mi stessi rivolgendo ai miei amici. Per questo motivo mi piace definire la mia musica sincera, spontanea, personale, semplice… e un po’ malinconica!
L’inserimento nel file cantautorale indie italiano è una conseguenza del tuo modo di fare musica o è stata una tua scelta personale?
Credo che la risposta giusta sia a metà tra le due opzioni che mi avete dato. Il cantautorato indie ha tantissime “facce” e include moltissimi elementi di generi diversi tra loro.
Quando si parla di “artista indie” credo che oggi stia a significare un musicista che trova un filo conduttore, spesso legato ai testi, all’interno del suo progetto, nonostante esso non abbia un’identità di genere veramente definita.
Il mio sound e il mio modo di scrivere credo che rispecchino “a pieno” questo concetto, quindi diciamo che in maniera spontanea e naturale sono stato attirato come una calamita da questo mondo ed io non ho opposto alcuna resistenza!
“Coppia” è il titolo del singolo che segna il tuo debutto: come nasce e come è stato prodotto?
Credo che chiunque, purtroppo, abbia vissuto dei momenti di crisi sentimentale e ho notato come alcuni elementi ricorrano in maniera comune tra le persone in quelle situazioni, come fossero una sorta di presagio.
“Coppia” racconta di episodi accaduti veramente, ripensando a me stesso e alla gente che mi circonda, alla voglia che si ha di reagire e di essere felici e di stare bene con se stessi e con l’altra persona, almeno part-time.
Ho scritto questa canzone partendo da chitarra e voce, per poi affidare la produzione alla bravissima Marta Venturini (Calcutta, Paola Turci, Viito, Emma Marrone, Galeffi e tanti altri) con la collaborazione per il mix di Massimo Colagiovanni (chitarrista live di Marco Mengoni e produttore) presso lo Studionero di Roma.
Dopo la firma per Romolo Dischi e dopo “Coppia”, saranno presto fuori molti nuovi progetti. Cosa puoi anticiparci?
Come prima cosa ci tengo molto a ringraziare Romolo Dischi e sono molto felice che abbia deciso di credere nella mia musica, è una grandissima soddisfazione. Posso con assoluta certezza confermarvi che dopo questo singolo ci sono altre canzoni prontissime di cui stiamo programmando le uscite, ma su di essere non voglio svelare altro prima del tempo, preferisco mantenere un po’ di mistero.
Vi anticipo molto volentieri che sto per entrare nuovamente in studio per registrare nuovi brani! Ti confermo, quindi, che abbiamo tanto lavoro da fare e la voglia di farlo bene non manca né a me, né allo staff di Romolo!
Cos’hai in mente per il futuro e qual è il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è senza dubbio fare musica a tempo pieno.
Sarebbe sicuramente impegnativo ma splendido che la mia più grande passione diventasse la mia unica attività. Incrociamo le dita!
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Certo che sì! Grazie mille a tutti voi che vi siete incuriositi e che avete letto la mia intervista, spero di vedervi presto live per raccontarvi “quello che mi è successo l’altro giorno”!
Mazzini for Siloud
Instagram: @mazzini____
Facebook: @Mazzinisuona
YouTube: Romolo Dischi
Credits: Sara Salaorni, Safe&Sound