InTheMusic: Aphelion, interview

Aphelion è il nome d’arte simbolico scelto da Enrico, viene dal termine greco per “afelio”, che descrive quel particolare momento dell’anno in cui il Sole nella sua orbita si trova nel punto più lontano dalla Terra. Enrico non è solo Rock o Metal Strumentale, piuttosto mixa gli stili creandone uno tutto suo. “Where the earth meets the sky” è il primo album con cui si cimenta.

Nome: Enrico
Cognome: Scarpettella
In arte: Aphelion
Età: 36
Città: Terni
Nazionalità: Italiana
Album pubblicati: Where the earth meets the sky
Periodo di attività: dal 2019
Genere musicale: Post-Rock, Post-Metal
Piattaforme: Bandcamp
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Chi si nasconde dietro Aphelion?

Buonasera a tutti. Mi chiamo Enrico Scarpettella, sono nato a Terni e vivo a Montefranco, nella nostra meravigliosa Valentina. Ho 36 anni, non vivo di musica, ma lavoro presso un’azienda privata come dipendente. Amo questa forma d’arte, ho iniziato da piccolissimo a ascoltare le prime musicassette.

E come nasce questo pseudonimo?

Aphelion è un nome d’arte simbolico, viene dal termine greco per “afelio”, che descrive quel particolare momento dell’anno in cui il Sole nella sua orbita si trova nel punto più lontano dalla Terra. Oltre a essere un avvenimento astronomico particolare, è anche la metafora del monito che quando sentiamo la luce allontanarsi dal nostro Sé, tuttavia persiste e tornerà.

Quando e perché ti sei appassionato alla musica?

Come ho accennato sopra, il mio amore per la musica inizia in tenera età, mio zio mi introdusse alle prime band (i Queen in primis) e io gli chiedevo di farmi delle musicassette da ascoltare, che ho ovviamente consumato fino a renderle inservibili.

Non sei solo Rock o Metal Strumentale, piuttosto mixi gli stili creandone uno tutto tuo. Come definiresti il tuo sound?

Il mio sound, come descritto nella domanda, confermo che nasce dalla commistione di diversi stili di Rock e Heavy Metal, ma tengo sempre presenti anche diverse atmosfere derivanti dall’Ambient, altro genere che amo. Lo stile in cui mi riconosco di più è il Post-Metal in definitiva, avendo parti ritmiche suonate con molta saturazione, o hi-gain per meglio dire, quindi pesanti per rientrare nel Post-Rock classico.

“Where the earth meets the sky” è il primo album con cui ti cimenti. Come nasce l’EP?

Registrare l’album è stata una bellissima esperienza, sia un’impresa che un divertimento allo stesso tempo. Le tracce non erano mai state neanche provinate prima, le ho composte e riversate nei progetti di registrazione durante il lock-down per l’emergenza sanitaria. Avevo molto da dire da tempo e si è creata l’occasione per farlo.

E cosa volevi raccontare ai tuoi ascolatori?

Tutto il disco è un excursus di impressioni derivanti dall’osservazione e dall’esperienza della natura. In particolare, vuole essere una retrospettiva delle emozioni che alcuni elementi della natura possono generare nel nostro sentire.

Lorenzo Stentella ti ha aiutato nell’ambito dell’audio engineering. Cosa si prova a sentire le proprie canzoni rimodulate e prodotte?

Ho un passato da assistente di studio, sempre in veste amatoriale, quindi non è stata una grande novità. Molte cose le sapevo fin dall’inizio e ero consapevole anche dei limiti di essere partito da tracce incise in modalità “home-recording”, tuttavia mi ritengo soddisfatto del lavoro svolto in definitiva e di come si sono evolute le tracce a livello di mastering.

La parte grafica, invece, è stata affidata a Nicola Silvani. Com’è stato vedere “Where the earth meets the sky” a colori e immagini?

Ho seguito Nicola in fase di sviluppo del progetto grafico, ci scambiavano le bozze e le linee guida le abbiamo sviluppate insieme a distanza, quindi anche in questo caso non è stata una cosa “a scatola chiusa” per così dire, ma ovviamente vedere l’artwork su carta è stato molto gratificante.

Cosa hai in mente per il futuro?

Ci sono diverse idee che mi frullano in testa, la più importante è quella di continuare a comporre brani e di lavorare al secondo album. Una volta superata la distanza sociale dettata da quest’emergenza, sto anche cominciando a organizzarmi per portare il progetto Aphelion anche dal vivo.

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

Ringrazio tutte le persone che vorranno dedicarmi qualche momento del loro tempo, li invito a mettersi in contatto con me seguendo i miei profili social, dove pubblico gli aggiornamenti del progetto musicale e li saluto con la mia frase consueta: Stay Rock!

APHELION for Siloud

Instagram: @aphelion_84
Facebook: @aphelion84
Bandcamp:Aphelion

Credits: Giulia Massarelli

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