Fabio Cannatella, in arte j nova, ha cominciato a fare musica a 15 anni, quasi per scherzo. Ha lavorato tanto per permettersi di investire sulla sua grande passione perché sin da subito ha capito che la musica faceva per lui. “perdere me” è il titolo del suo nuovo singolo, in cui la paura e la disperazione generano un’atmosfera malinconica in cui perdersi
Nome: Fabio
Cognome: Cannatella
In arte: j nova
Età: 27
Città: Palermo
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: piangere notti, perdere me
Periodo di attività: dal 2011
Genere musicale: Trap, R&B
Piattaforme: Spotify, Apple Music, Tidal, Deezer…

Chi è j nova nella vita di tutti i giorni?
Mi chiamo Fabio, vengo da un paesino in provincia di Palermo, ho 27 anni, e nella vita faccio musica e sporadicamente aiuto mio padre con il suo lavoro.
Perché Fabio è diventato j nova?
La “j” di j nova sta per “James”: è dedicata a due amici che ho perso qualche anno fa, è per le loro iniziali. “Nova” invece è un riferimento alle stelle e allo spazio più in generale, è una ricerca di qualcosa che va oltre la realtà terrena, è un modo per non rinchiudermi e cercare sempre qualcosa di più profondo.
Quando ti sei avvicinato alla musica e quando, invece, hai voluto far diventare questa passione qualcosa in più?
Ho iniziato a fare musica a 15 anni grazie ad uno dei miei amici, quasi per scherzo, siamo partiti insieme poi è diventata una competizione. Io ho continuato lui ha smesso. Ho lavorato tanto per permettermi di investire sulla mia grande passione perché sin da subito ho capito che la musica faceva per me.
Quali sono i tuoi principali riferimenti artistici?
Loredana, Mozzik e Bausa mi hanno ispirato per le sonorità. Loredana ha influenzato anche il mio percorso musicale. Effettivamente sono tutti riferimenti tedeschi, un po’ per vicinanza dato che ho passato un anno della mia vita in Germania e poi perché penso che con una lingua come il tedesco sia particolarmente difficile dare espressività in musica e quando lo fanno mi ispirano alla grande.
La tua passione per il rap e per l’hip hop ti ha portato, negli anni, a delineare il tuo stile musicale ed artistico. In cosa si caratterizza oggi?
In ogni brano c’è una storia da raccontare e questi due generi aiutano ad esprimere quello che pensi senza troppi giri di parole. Non hai limitazioni tematiche, ti danno libertà creativa e ti permettono di aprire la mente. L’unione di questi due generi, incluso il pop, mi hanno permesso di seguire un percorso musicale anche più dolce, senza fermarsi allo stigma del rap duro e crudo.
“perdere me” è il titolo del tuo nuovo singolo, in cui la paura e la disperazione generano un’atmosfera malinconica in cui perdersi. Come nasce?
È nata dalla peggior storia d’amore che io abbia mai vissuto, che comunque mi ha lasciato la possibilità di esprimere le mie emozioni in musica. È stato scritto in un periodo buio della mia vita, in cui la fine di questa relazione ha sbloccato la mia scrittura e mi ha permesso di buttare giù il testo di perdere me. La notte poi mi ispira sempre per la mia musica, è il mio momento.
Un amore sfumato e uno stato d’animo confuso sono le tematiche principali di questo brano. Cosa ha ispirato questo testo?
La notte, lo spazio, l’amore.
Come hai lavorato alla produzione di “perdere me”?
Quando ho scritto perdere me, ho immaginato la melodia vocale, l’ho mandata a Jack Sapienza e discutendone con lui abbiamo subito pensato ad un suono più dolce che potesse accompagnare al meglio un testo riflessivo come questo.
Quali programmi hai per il futuro?
Vivere il momento. Ogni singolo ha una sua storia e ogni attimo influenza ciò che ci succederà subito dopo, per cui carpe diem.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Beh ragazzi, se non avete ancora sentito il pezzo fatelo adesso e godetevi il viaggio.
j nova for Siloud
Instagram: @iljamesnova
Credits foto: Natalia Raguseo
Credits: RKH studio