InTheMusic: Francesco Faggi, interview

Nella vita Francesco Faggi è un cantante/cantautore, producer, pianista e performer. Principalmente cura il progetto musicale suo e di mia sorella Elena Faggi (anche lei cantautrice e musicista), ma non solo. Il suo approccio è un ossimoro tra l’essere istintivi e l’essere schematici, quest’ultima soprattutto in alcune fasi di produzione. “Molto di più” è il titolo del suo EP d’esordio, composto da cinque canzoni che rappresentano un viaggio mentale.

Nome: Francesco
Cognome: Faggi
In arte: Francesco Faggi
Età: 23 
Città: Forlì
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Jim Carrey, Mentalmente instabile, Molto di più, Chill, Presa male, Senti mento, Tencuidado
Album pubblicati: Molto di più
Periodo di attività: dal 2019
Genere musicale: Pop, R&B
Piattaforme: Spotify, YouTube, Apple Music, Amazon Music, Deezer, Tidal, Tim Music, ecc.

Ciao Francesco, parlaci di te!

Ciao! Sono un ragazzo tranquillo, le persone di solito dicono che sono simpatico. Nella vita sono un cantante/cantautore, producer, pianista e performer. Principalmente curo il progetto musicale mio e di mia sorella Elena Faggi (anche lei cantautrice e musicista), ma non solo. Per rimanere in tema musica, mi piacerebbe nel mio piccolo poter dare il mio contributo per cambiare come funzionano le cose nell’industria musicale, anzi mi correggo, come non funzionano.

Come mai hai deciso di mantenere il tuo vero nome anche in arte?

Perché mi piace come suona.

Come è nata la tua passione per la musica e in che modo si è trasformata in un progetto artistico?

I miei genitori, quando ero bambino, mi hanno portato a lezione di pianoforte, poi a 10 anni ho visto Michael Jackson in tv: lì ho deciso che da grande avrei voluto fare musica. Più tardi, alle medie, ho iniziato a studiare canto, a scrivere canzoni e infine a fare arrangiamenti/produzioni. Fare musica per me è sempre stata un’esigenza, inizialmente per me stesso e poi anche per gli altri, per dare voce a sentimenti, sensazioni e pensieri che sono parte di tutti noi.

Quali sono le tue principali influenze musicali e in che modo, queste, si relazionano con i tuoi ascolti?

Nel panorama italiano Daniele Silvestri, Brunori Sas e Frah Quintale sono gli artisti che più ascolto e che hanno sicuramente influenzato il mio modo di scrivere e comporre, nel panorama internazionale invece Michael Jackson, i Simply Red, e Billy Joel. Fin da piccolo ho sempre ascoltato tantissimo Michael Bublé e i Queen, ultimamente anche Rex Orange County e Djo. Poi ascolto tanta musica Jazz.

Come definiresti il tuo modo di fare musica e in che modo stai definendo il tuo sound?

Il mio approccio è un ossimoro tra l’essere istintivi e l’essere schematici, quest’ultima soprattutto in alcune fasi di produzione. La ricerca di un equilibrio tra il seguire certe regole della musica e il trasgredirle, a favore della spontaneità che da bambino mi ha fatto avvicinare al mondo artistico.

Nel mio sound il pianoforte, essendo appunto il mio strumento, ha sicuramente un ruolo molto significativo. Presto spesso attenzione anche ai suoni della mia vita quotidiana, trovandone alcuni da campionare e aggiungere agli arrangiamenti (per il momento mi è capitato di farlo più con le canzoni di mia sorella Elena che con me). In più è sicuramente fondamentale il confronto costante con il mio team di produzione.

“Molto di più” è il titolo del tuo EP d’esordio, composto da cinque canzoni che rappresentano un viaggio mentale. Qual è il racconto che porti avanti nei brani?

Quello di una storia d’amore, che inizia e finisce. Faccio una brevissima descrizione dei brani: “Molto di più” è la prima volta che dici “ti amo”, “Chill” è la ricerca di uno stato di relax con la persona che ami in una relazione dove non è sempre tutto rose e fiori, “Jim Carrey” è il giorno in cui la storia d’amore finisce, “Mentalmente instabile” è gli sfoghi postumi un poco ironici e infine “Presa male” è la consapevolezza di sentirsi soli in una stanza, senza quella persona.

Da cosa nasce il titolo del progetto e a cosa rimanda?

Il titolo dell’EP è quello della prima canzone. Nel testo dico “e se tu, in queste rime sciolte, potessi capire che c’è molto di più di quello che so scrivere, (…)” ed effettivamente è un concetto che sento identificativo per tutto il progetto, dove le parole e la musica sono la cristallizzazione di sensazioni che nella realtà sono molto di più, amplificate dai contesti della vita di tutti noi. 

I brani hanno sonorità pop-R&B e il pianoforte ha un ruolo centrale. Come hai lavorato alle diverse produzioni?

La maggior parte del lavoro l’ho fatto a casa mia, nel mio home studio. Poi i miei amici/colleghi musicisti hanno registrato le loro parti (Matteo Tiozzo al basso, Alex Ferro alla chitarra, Alessandro Salaroli al Sax, Daniel Bruni alla batteria nel brano “Molto di più”) e infine ho lavorato al mix insieme al mio sound engineer Marco Versari. Nello studio di Marco ho registrato anche le voci e infine lui ha curato i master. Un ringraziamento speciale va al Maestro Vessicchio per i consigli super specifici che mi ha dato e a mia sorella Elena Faggi e mio padre Fabio, che sono sempre al mio fianco.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Al momento pubblicare nuova musica. Vorrei continuare a scrivere e produrre per tutta la vita, a livelli sempre più alti. Per il resto seguo un po’ il “flow” della vita e vediamo cosa accadrà.

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

Vi auguro di credere sempre nei vostri sogni e di portarli avanti nonostante tutto. Un caro saluto a tutti voi e grazie di cuore a Siloud per lo spazio!  

Francesco Faggi for Siloud

Instagram@faggifrancesco
Facebook@francescofaggiofficial
YouTube@francescofaggi

Credits: Red&Blue Music Relations

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